di Paolo Rapeanu
“Soprattutto per chi ha gravi disabilità, il Poetto è praticamente diventato selettivo”. Sono parole cariche di sconforto, con un “sottofondo” di rabbia, quelle di Carmelo Addaris. Sessant’anni, di San Sperate, la sua vita è legata indissolubilmente alla sedia a rotelle: è il presidente dell’associazione sarda Tetraplegici. I parcheggi nel lungomare Poetto riservati ai disabili sono troppo pochi, “appena 50”, come spiegato, carte alla mano, dal gruppo consiliare dei Riformatori Sardi. “C’è molta difficoltà per raggiungerlo, tante persone affette da disabilità gravi sono costrette a rinunciare, è impossibile accedere al Poetto”.
Sì, perché, stando alle parole di Addaris, non tutti i parcheggi sono uguali: “I disabili non possono utilizzare quelli standard perché non sono stati realizzati con l’intento di garantire lo spazio per poter scendere dall’automobile, per noi sono inutili. Cagliari, rispetto a tante altre città, ha una spiaggia all’avanguardia per quanto riguarda l’accessibilità dei disabili. Ma sui parcheggi serve che il Comune risolva il problema in tempi brevi”.












