La Sardegna è un’isola incantevole, famosa per le spiagge paradisiache e il mare cristallino. Tuttavia, il fascino di questa terra non si esaurisce solo con i bagni e le abbronzature. I borghi dell’Isola sono autentici gioielli immersi nel paesaggio, capaci di offrire un’esperienza unica ai visitatori che si avventurano nell’entroterra o che si spostano dalle spiagge per esplorare le vie delle località più caratteristiche della costa. Costituiscono la viva testimonianza della storia di un’intera regione e permettono di fare un salto indietro nel tempo perché conservano ancora le testimonianze delle diverse culture che si sono succedute nel corso dei secoli. Spesso situati in posizioni panoramiche, regalano visioni incantevoli e suggestive sul territorio circostante, montano o marino. Le strade lastricate, gli antichi edifici in pietra, i monumenti naturali e quelli archeologici permettono di immergersi in un passato ricco di eventi e di affascinanti tradizioni tramandate di generazione in generazione. Ogni borgo ha proprie peculiarità. Sono musei a cielo aperto capaci di catturare il cuore di chi decide di frequentarli per ritrovare una tranquillità spesso diventata rara nella vita di ogni giorno. Rappresentano la Sardegna più vera e, in quanto meno affollati, offrono un’atmosfera rilassante, un ritmo di vita non stressante che permette di cogliere l’essenza della semplicità e l’autenticità dell’ospitalità e dell’accoglienza propria delle comunità locali. E’ un aspetto che si lega strettamente anche ai sapori delle prelibatezze dell’autentica cucina tradizionale con i piatti tipici, fatti con ingredienti freschi e genuini, che variano da paese a paese. E allo stesso modo, le feste e le manifestazioni tradizionali, culturali e religiose offrono al visitatore la giusta rappresentazione della identità vera della Sardegna. Impossibile stilare classifiche di bellezza: ogni borgo dell’Isola è particolare e unico e meriterebbe di essere menzionato.

Bosa, in provincia di Oristano, di fondazione fenicia, si affaccia sul fiume Temo che sfocia in mare pochi chilometri più a valle e si caratterizza per le abitazioni colorate sovrastate, sul colle di Serravalle, dall’imponente castello dei Malaspina, nobile famiglia toscana, che lo fece costruire nel XII secolo. La storia del paese è anche legata all’ottocentesca lavorazione del pellame nelle vecchie concerie. La produzione artigianale ha i suoi punti di forza nel filet, un raffinato merletto dalla particolare tecnica di lavorazione che lo rende pregiato, nella lavorazione del corallo e nella realizzazione di gioielli in filigrana. In campo enologico, la Malvasia di Bosa costituisce un’eccellenza assoluta per concludere un buon pranzo.

Lollove, frazione di Nuoro, a una quindicina di chilometri dal capoluogo della Barbagia, è un piccolo villaggio di origine medievale che ha mantenuto intatta la struttura urbanistica tipica dei borghi rurali dell’interno della Sardegna, con piccole stradine in acciottolato tra le case in pietra grigia oggetto di una rivalorizzazione dopo decenni di progressivo spopolamento. Nel silenzio si respira il profumo e si ascolta il rumore della natura, un luogo che non ha tempo e dove il tempo non conta.

Restando sempre a contatto con la natura selvaggia e incontaminata dell’interno della Sardegna, alle pendici meridionali del Gennargentu, nella Barbagia di Seulo, si trova il borgo di Sadali, rilassante e tranquillo ma anche capace di offrire ai visitatori vari tipi di esperienze per conoscere meglio le attrazioni che offre il territorio. Circondato da montagne e foreste, è il “paese dell’acqua” per le sue cascate, come quella di San Valentino, l’unica in un centro urbano dell’Isola. La stessa acqua che nell’arco dei millenni ha scavato le spettacolari grotte di Is Janas.


Lungo la costa settentrionale, Castelsardo è un borgo su un promontorio a picco sul mare. Fondato nel 1102 dalla famiglia ligure dei Doria come Castel Genovese, solo sotto i Savoia ha preso l’attuale nome. Tra viuzze, scalini e piazzette la parte storica ha mantenuto inalterata la struttura medievale delle costruzioni sovrastate dalla fortezza dalla quale un tempo si avvistavano i nemici mentre ora si ammirano panorami incantevoli e dove ha sede il Museo dell’intreccio mediterraneo che racconta la tradizione secolare delle cestinaie locali.

Infine, spostandoci nell’estremo lembo sudoccidentale, troviamo, nella bellissima isola di San Pietro, il borgo di Carloforte, simbolo e strenuo difensore della propria diversa identità di enclave ligure in Sardegna. Uno storico legame che, agli occhi del visitatore, appare subito evidente nella lingua, nella cultura e nelle tradizioni. Fondato nel 1738 per volontà di Carlo Emanuele III di Savoia per accogliere una colonia di pescatori originari di Genova in fuga dall’isola tunisina di Tabarka, il paese, che gli abitanti chiamano U Pàize per non dimenticarsi delle proprie origini, raccoglie in pochi chilometri quadrati tutte le caratteristiche del Mediterraneo, in un mix tra Europa e Africa che si può facilmente riscontrare nell’architettura e, soprattutto, nella gastronomia in cui l’unico re rimasto è il tonno.












