Illusioni finite, speranze anche. Il Sulcis ripiomba nell’incubo con le 1500 famiglie appese al destino degli impianti di Portovesme e San Gavino e, da oggi, ha un motivo in più per disperare.
Con due lettere inviate alla Regione Sardegna, la Glencore ha annunciato la fermata della fonderia di San Gavino e lo stop della produzione del settore piombo della Portovesme srl. La multinazionale svizzera ha indirizzato le due comunicazioni anche ai sindaci di San Gavino e di Portoscuso, all’Arpas e al Ministero delle imprese e del made in Italy, ribadendo così l’intenzione di fermare l’attività nel sud Sardegna. La decisione, ha spiegato l’amministratore delegato Davide Garofalo, è stata presa”visto il perdurare delle condizioni che hanno determinato il drastico aumento dei costi energetici, a livello internazionale ed europeo, tale da incidere negativamente e direttamente sull’andamento produttivo della Portovesme srl”.
I sindacati, con in testa la Cgil, sono in massima allerta, e chiedono un intervento immediato di regione e governo. “Alla luce del contenuto delle comunicazioni aziendali, le dichiarazioni dei vertici Glencore sul fatto che la ripresa delle attività delle produzioni tradizionali sia da
considerarsi altamente improbabile assumono un tratto di sinistra e
drammatica prospettiva concreta”, dice il segretario Fausto Durante.Per questo, cogliendo l’occasione di un confronto sui temi delle
prospettive industriali del Sulcis che la Cgil della Sardegna Sud
Occidentale ha organizzato per il Primo Maggio proprio alla fonderia
di San Gavino, “proporremo a tutte le organizzazioni sindacali una
adeguata iniziativa per contrastare il disegno aziendale di lento
disimpegno, una risposta di mobilitazione e di lotta che chiami in
causa la responsabilità sociale dell’impresa e i suoi obblighi nei
confronti dei dipendenti, del territorio, di tutta la Sardegna”.
considerarsi altamente improbabile assumono un tratto di sinistra e
drammatica prospettiva concreta”, dice il segretario Fausto Durante.Per questo, cogliendo l’occasione di un confronto sui temi delle
prospettive industriali del Sulcis che la Cgil della Sardegna Sud
Occidentale ha organizzato per il Primo Maggio proprio alla fonderia
di San Gavino, “proporremo a tutte le organizzazioni sindacali una
adeguata iniziativa per contrastare il disegno aziendale di lento
disimpegno, una risposta di mobilitazione e di lotta che chiami in
causa la responsabilità sociale dell’impresa e i suoi obblighi nei
confronti dei dipendenti, del territorio, di tutta la Sardegna”.












