“Penso che mio fratello sia trattenuto contro la sua volontà. Conosciamo Karol e lui si fa condizionare da amicizie sbagliate e non belle”. Chiara, la sorella di Karol, non si dà pace. E, come aveva fatto ieri la mamma Giulia, punta il dito contro amicizie e frequentazioni del fratello che, ripete come un mantra, è un bravissimo ragazzo. Ieri era stata la mamma a puntare il dito contro la comunità dicendo che “tutti sanno e nessuno parla”.
Sulla scomparsa di Karol, 17 anni, e di Giuseppe Contini di 15, spariti insieme giovedì scorso ma non grandi amici, si allungano i sospetti della magia nera e dei riti satanici, oltre che quelli di un coinvolgimento in giri di droga e rave party. Tutto da accertare e verificare, intanto però i familiari sono disperati, in particolare la mamma e la sorella di Karol continuano a implorare il suo ritorno.
“Non sarebbe mai andato via da casa, forse è stato minacciato e si sta nascondendo”, aggiunge Chiara, ripercorrendo le tappe di quella sera di giovedì già raccontate da sua madre: alle 19 Karol ha chiesto di uscire, sarebbe dovuto tornare alle 20.30 per cena. Doveva andare in piazzetta, a pochi minuti da casa, e doveva rientrare subito, tanto che non ha indossato neanche il giubbotto né ha portato con sé il caricabatterie del telefono.
Sia il cellulare di Karol che quello di Giuseppe risultano spenti dalla sera della scomparsa. Tutta la città, comprese periferie e casolari abbandonati, è stata passata al setaccio: dei ragazzi, nemmeno l’ombra. Molto probabilmente non sono neanche più a Olbia, una delle ipotesi è San Teodoro. Ma non si sa da chi, perché e per ancor4a quanto tempo.













