Jessica Ollano, 30enne di Sant’Elia, è mamma di tre bimbi. Il più piccolo, fino a febbraio scorso, andava all’asilo di via Schiavazzi chiuso dopo il rogo scoppiato all’interno. Da quel giorno non ha più avuto a che fare con le sue maestre: “Sono costretta a tenerlo a casa con me, non svolge nessuna attività e io ho comunque tante cose da fare anche se non ho un lavoro. L’assessore comunale che era venuto a Sant’Elia aveva promesso tempi veloci per la riapertura dell’asilo, invece tutto è stato rimandato”. E ora, le maestre di suo figlio stanno già lavorando dentro l’asilo comunale di via Watt, e dal trenta aprile alcune loro “colleghe” che lavorano per una cooperativa saranno mandate a casa. Una situazione giudicata “sbagliata” dalla giovane madre cagliaritana, per diversi motivi.
“Non so se potrò portare mio figlio qui per gli ultimi mesi di asilo prima dell’estate, non posso fargli fare molti nuovi inserimenti, soprattutto dopo che da due anni è abituato con le sue maestre. Anche i bimbi di Pirri, perchè alcuni di loro devono essere costretti a continuare il percorso scolastico con maestre nuove?”.











