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Jazz a Cagliari, lettera di due consiglieri a Zedda:”Serve elasticità”

di Redazione Cagliari Online
21 Giugno 2017
in cagliari, san-benedetto

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Una lettera inviata due settimane fa al sindaco Zedda, e agli assessori Puggioni, Cultura, e Frau, Verde pubblico, a cui però non è seguita nessuna risposta. Mittenti due consiglieri di maggioranza: Enrico Lobina, Federazione della Sinistra, e Giovanni Dore, Sardegna Pulita.  Il contenuto riguarda il famoso “no” del Comune all’utilizzo del Parco della Musica per la rassegna “Jazz in Sardegna”. Secondo i due esponenti di centrosinistra si tratta di “un’incongruenza”, per cui chiedono “più elasticità” nel valutare la pratica in questione, così come quelle future, in attesa dell’adozione del nuovo Piano acustico comunale.

La lettera. “Caro Sindaco, Cari Assessori, vi scriviamo in merito alla recente e rumorosa polemica sull’organizzazione dell’European Jazz Expò 2014 presso il Parco della Musica che ha coinvolto recentemente la nostra amministrazione e gli organizzatori di “Jazz in Sardegna”.

La polemica è nata nel momento in cui l’iter amministrativo con cui “Jazz in Sardegna” chiedeva l’autorizzazione ad allestire il festival al Parco della Musica, ha ricevuto un diniego da parte degli uffici comunali del Verde Pubblico e della Cultura.
L’iter amministrativo è partito il 9 giugno, seguendo la procedura secondo le stesse e identiche modalità della richiesta dell’anno precedente.

Il diniego è arrivato il 19 giugno dal servizio Verde Pubblico, a firma del funzionario competente, con un documento che recita:

“Atteso che l’Amministrazione Comunale ha individuato l’Arena Grandi Eventi quale unico spazio idoneo a ospitare eventi e manifestazioni analoghi a quello di cui alla presente nota, si esclude che il Servizio, Parchi, Verde e Gestione Faunistica rilasci, in deroga al DPCM del 14 novembre 1997 (decreto che fissa i limiti delle emissioni sonore), autorizzazioni per la realizzazione di eventi nel Parco della Musica”.


Lo stesso giorno, prendendo atto di questo diniego, il Servizio Cultura, con una nota, ha comunicato sia la richiesta di alcuni documenti mancanti ma necessari, sia la conoscenza del veto da parte Servizio del Verde Pubblico sull’utilizzo del Parco della Musica, precisando che tale autorizzazione sarebbe la conditio sine qua non per l’esito positivo dell’istruttoria.

Il giorno 23.06.2014 il Servizio Cultura, comunica l’esito negativo dell’istruttoria e propone l’alternativa location dell’Arena S.Elia.
Riscontriamo alcune criticità nella modalità con cui si è strutturata la posizione dell’Amministrazione.
Infatti i nostri documenti citano come “causale” del diniego la Delibera di Giunta n. 70 del 24.06. 2014, la quale individua l’Arena S.Elia come unico spazio cittadino dedito all’esecuzione di concerti che non siano “da camera” o comunque in acustico e dentro i limiti di decibel previsti dal DPCM di cui prima.

Ci sembra una forzatura perché la Delibera di Giunta n.70 è successiva, di 5 giorni rispetto alla nota di diniego del Servizio Verde Pubblico e di un giorno rispetto alla comunicazione di esito negativo da parte del Servizio Cultura, viene quindi citata e fatta valida preventivamente.

Inoltre va fatto notare che se da un lato, il Comune, pone all’attenzione la mancata adozione di Piano Acustico Comunale come vuoto regolamentare che non permetterebbe di eseguire concerti al Parco della Musica e altrove, dall’altro, la stessa nostra delibera non fa riferimenti chiari alla mancanza del piano.

La Delibera 70 non sembra poi chiarissima, lasciando ampi margini di discrezionalità, quando parla di possibilità fatta salva, di fare fuori dall’Arena Sant’Elia, i concerti cosiddetti “piccoli” senza precisare in nessun modo quali debbano essere i parametri.
Infine andrebbe sottolineato che, date anche le ingenti risorse investite per realizzarlo, limitare alla sola musica da camera, sembrerebbe assai riduttivo rispetto a quello che dovrebbe essere l’utilizzo del Parco della Musica.

Con questo non si vuole in nessun modo sostenere che il Parco, in pieno centro abitato, debba ospitare concerti voluminosi tutti i giorni o in orari tardivi, ma certamente potrebbe essere utilizzato per una decina di concerti stagionali e non da camera con termine entro la mezzanotte.

E a onor del vero, va ricordato che recentemente ovvero il 28 aprile 2014 in occasione dei festeggiamenti de Sa die de Sa Sardigna, si sono tenuti i concerti diversi concerti in chiave elettica proprio al Parco della Musica.

Inoltre, dalla seconda metà di luglio sino alla prima di settembre presso il Bastione San Remy, abbiamo notizia che, il Teatro Mobile, ospiterà diversi concerti il cui l’allestimento dovrebbe essere fisso.

Questa fitta calendarizzazione di eventi , assolutamente positiva, confonde ancora più le idee su quali siano in effetti le problematiche e le criticità, e cosa sia realmente lecito , tollerato o viceversa. Per esempio resta in dubbio, considerando sempre la delibera, quali siano i decibel consentiti e quale sia la soglia di tolleranza.
Inoltre, andrebbe aggiunta una considerazione di ordine prettamente artistico e cioè che, l’Arena Sant’Elia, per quanto idonea ad ospitare “grandi eventi” per ciò che concerne il volume di pubblico, non ci sembra per forza adatta ad ospitare tutti i concerti che per numero o per decibel si possano considerare “grandi”. Il jazz ad esempio, a seconda dell’esecuzione e a differenza di alcuni concerti rock, per caratteristiche musicali intrinseche risulta spesso più godibile in ambienti maggiormente raccolti di quello che è l’Arena.

A tale proposito, essendosi Cagliari, negli ultimi decenni, distinta come una delle città italiane capofila del movimento jazzistico nazionale con numerosi festival di primo piano di valore internazionale, auspichiamo che, anche per il futuro, l’amministrazione si adoperi per creare le condizioni perché dette manifestazioni possano svolgersi in una idonea cornice acusticamente idonea ed accogliente per il pubblico, dimostrando, in questo modo, che l’inclusività e la varietà di operatori ed offerta artistica sono l’elemento distintivo di “Cagliari Capitale della Cultura 2019″.

Tutti questi piccoli elementi ci sembrano creare una grossa incongruenza e per questo riteniamo che si possa e si debba valutare con una maggiore elasticità di quella avuta la pratica autorizzativa in questione e altre “sui generis” che in un futuro prossimo si potrebbero presentare in attesa che il Comune si doti di un vero e proprio Piano Acustico”.


Enrico Lobina

Giovanni Dore

Tags: Cagliarijazzlettera a zedda
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