Il corso d’inglese pensato dal sindaco Paolo Truzzu anche per tutti i taxisti di Cagliari? Per Ivan Perda, 45 anni, è “un’ottima idea. Faccio questo lavoro da un anno e mezzo, prima ero agente di commercio a Verona, mi è capitato di trasportare molti turisti stranieri”. Il suo livello di conoscenza della lingua ormai parlata in tutto il mondo è “scolastico, ma con i turisti stranieri può bastare anche un sorriso, la nostra è una città piccola”. Da quando ad una scrivania ha preferito il volante della sua auto, Perda ha scarrozzato vacanzieri praticamente ovunque: “Tutti mi chiedono informazioni sui monumenti o su dove possono andare a mangiare. La settimana scorsa, per esempio, una coppia della California stava cercando un locale sul mare per pranzare. Io, col mio poco inglese, sono riuscito a indirizzarli al Poetto”. E, tra un ristorante di pesce e un monumento da visitare, il 45enne si trova spesso a dover rivestire il doppio ruolo di taxista e guida. “A volte mi sono dovuto far aiutare da Google traduttore”, confessa Perda. “Qui a Cagliari, tanto, tutti quelli che vengono in vacanza cercano soprattutto la spiaggia e il mare”. E, mentre il tassametro gira, quattro chiacchiere in inglese non guastano.
“Tra i miei colleghi c’è chi non lo sa parlare, tutto il mondo è paese. Ritengo sia però importante offrire la migliore immagine possibile della nostra città, e saper comunicare in inglese è importante”. Ivan Perda, qualche tempo fa (a riprova dell’amore sconfinato che ha per l’Isola) ha girato tutta la Sardegna “in bicicletta, ho fatto 1200 chilometri in cinquantasei ore”. E, nei diciotto mesi da taxista, gli è capitato anche di avere a che fare con turisti “cafoni”: “Una coppia sudafricana non ha voluto pagare i due euro di supplemento per quattro valigie. Li ho trasportati da piazza Yenne al loro hotel e, alla fine, non gli ho fatto pagare l’extra. Meglio due euro in meno che lasciare, ai vacanzieri, un brutto ricordo della nostra bella Cagliari”.









