di Paolo Rapeanu
Il diritto allo studio per le persone disabili? “In Italia il 99,6 per cento degli studenti disabili studiano in luoghi ordinari, come Paese è quello più avanzato per l’inclusione scolastica”. A dirlo è Giampiero Griffo: presidente della Rete italiana disabilità, negli anni ha girato quasi tutto il mondo con la sua carrozzella. Europa, Africa, Medio Oriente: tanti viaggi, grazie ai quali ha potuto constatare la vita dei disabili in molti “angoli” della terra e portare avanti progetti. Presente a Cagliari per la “Summer school” dell’Università di Cagliari, Griffo parla del tema dei diritti. Dei disabili, soprattutto: “Nella scuola, su 233mila persone disabili 23mila sono migranti”. A precisa domanda sulle scelte dell’attuale Governo Lega-M5S – in primis la chiusura dei porti e il calo degli arrivi di migranti – Griffo è netto: “È un danno, l’Italia è un Paese inclusivo. Non condivido le scelte del Governo, vanno contro l’identità italiana e la storia, i flussi migratori non si cancellano, sono un fenomeno economico e sociale, oggi la globalizzazione significa valorizzare tutte le diversità, come ricchezza”. Un pensiero chiaro, quello di Griffo.
“Esistono Paesi”, come quelli “in via di sviluppo, dove, tra povertà e mancanza di risorse”, dove i disabili non se la passano bene, mentre altre nazioni “hanno migliorato la gestibilità ma hanno ancora la segregazione, altri nei quali l’inserimento lavorativo è più efficace ma ci sono problemi con l’educazione inclusiva. Non c’è uno standard migliore dove poter vivere”, afferma Griffo, “sono tornato la settimana scorsa dalla Palestina, lì facciamo progetto che hanno a che vedere da un lato col rafforzamento delle organizzazioni di persone disabili, dall’altro con le innovazioni. Lì i disabili sono discriminati non perché disabili ma perché palestinesi”. Sull’evento organizzato dall’Ateneo cagliaritano, il numero uno della Rete italiana disabilità è chiaro: “È un bene che l’Università sia non solo una fabbrica di professionisti, ma anche un luogo di ricerca, anche sulla disabilità, dove si insegnano i comportamenti sociali e civili”.









