“Terra di nessuno” così viene definita quella via di Is Corrias che sconfina con Cagliari, Selargius e Monserrato: i residenti combattono con le criticità dell’arteria “non poco trafficata”, un “dormitorio” che si trasforma in anello di congiunzione con le città per lavoro, uscite e commissioni.
A segnalare le importanti problematiche è un residente che spiega: “È un caso singolare che sta diventando preoccupante per l’incuria e la trascuratezza di chi dovrebbe occuparsene. Si trova al limite nord del confine comunale di Cagliari e corre quasi parallela alla S.S.554. Infatti, nasce da questa arteria in località Is Corrias con il nome di“via Sulcis” nel territorio del Comune di Selargius, quindi attraversa per circa 500 metri il territorio del Comune di Cagliari con il nome di “via degliAstri” e, infine, con il nome di “via Decio Mure” raggiunge il centro di Monserrato. Il tratto di “terra di nessuno” riguarda quasi tutto il percorso, dall’inizio all’incrocio con la 554 fino ai primi condomini di Monserrato, compreso il tratto che scorre davanti a una istituzione scolastica non modesta, l’IPSAR Antonio Gramsci.
L’illuminazione pubblica non esiste in via Sulcis-Astri-DecioMure fino all’IPSAR: manca proprio l’impianto;
in un tratto del percorso la carreggiata va restringendosi sempre più di mese in mese perchél a vegetazione sta riguadagnando terreno”. Non solo: “Nel punto dove inizia il tratto inpendenza verso Monserrato, circa tre anni fa si è aperta una falla nella rete idrica (o forse fognaria) per cui un costante ruscelletto scende sul lato destro verso l’IPSAR e ha ormai scavato alcune buche nel manto stradale, buche larghe oltre un metro e profonde una ventina di centimetri, l’ultima delle quali si trova a pochi metri dall’ingresso dell’Istituto scolastico”. Un quartiere abitato da migliaia di persone, una strada da sempre trafficata poiché, un tempo, poteva accedere direttamente alla 554 attraverso incrocio e semaforo poi abolito, proprio a due passi dall’albergo oramai chiuso da anni dove i lavoratori potevano usufruire del self service. “Nessuno interviene, nessuno se ne occupa. E dire che l’IPSAR è frequentato da centinaia di studenti, con conseguente traffico di autobus, auto e moto, con gli evidenti pericoli che la situazione della strada comporta in particolare per quest’ultimo tipo di utenti. Ogni giorno, poi, la strada è usata dai residenti, che si muovono da queste “zone dormitorio” della nostra Città Metropolitana per raggiungere i luoghi di lavoro. Ma nessuno vede e nessuno provvede: tre Comuni e una Città Metropolitana non bastano per definire competenze e per decidere di fare qualcosa. Attendiamo anche qui le vittime?”.
Una richiesta ben precisa, quindi, rivolta alle istituzioni di competenza ossia quella di mettere in sicurezza la via al fine di prevenire possibili incidenti a causa delle gravi problematiche segnalate da chi percorre la strada ogni giorno.












