La serata a casa di amici a Selargius, poi la necessità di andare a comprarsi le sigarette. Casco, chiave inserita e via verso la tabaccheria più vicina in sella al suo Nexus 250. Quel tragitto, però, poteva essere l’ultimo della vita di Claudio Melis, 56enne di Elmas, falegname. All’incrocio tra via Rossini e via Custoza l’impatto, tremendo, con la Volkswagen Passat guidata da un sessantatreenne, rimasto illeso. Il volo dalla moto, la caduta “sull’asfalto, in quel punto c’era solo asfalto”, ricorda Melis, e la corsa disperata, con l’ambulanza del 118, in codice rosso, al Brotzu. A due giorni esatti dall’incidente le sue condizioni sono nettamente migliorate, Melis si trova nel reparto di Chirurgia d’urgenza. E di quei momenti terribili ricorda tutto: “C’era lo stop, ho rallentato e così ha fatto anche l’automobilista. Poi siamo ripartiti, nello stesso momento. Lui arrivava dalla mia sinistra e aveva lo stop, doveva rispettarlo”. Che, quindi, non sarebbe stata data. Ma il centauro non è alla ricerca di colpevoli da crocifiggere, anzi: “Tutti possiamo sbagliare”, e promette che, quando uscirà dall’ospedale e sarà meglio, cercherà di incontrare l’automobilista, senza nessun rancore.
Melis fa l’elenco dei danni: “Ho fratture multiple alle costole, la gamba destra lesionata e vari graffi. Sono un miracolato, ho sbattuto contro una parete in cemento armato e ho fatto un lungo volo”, afferma. Domani, salvo sorprese, le dimissioni: “Continuerò le cure a casa, è inutile continuare a stare in ospedale”. E ripensa, ancora una volta, all’incidente: “Il codice della strada andrebbe rivisto un attimino, non si possono avere due stop uno attaccato all’altro. Chi viene da sinistra è obbligato a dare precedenza a chi arriva da destra. Quell’incrocio, comunque, è da rivedere”.










