Ha patteggiato 1 anno, 2 mesi e 6 giorni di reclusione con sospensione condizionale della pena, il che significa che non andrà in carcere, e revoca della patente di guida, M.M., il 53enne cagliaritano che la sera dell’8 ottobre 2023 al termine della partita di Serie A Cagliari-Roma travolse e uccise fuori dal vecchio stadio Sant’Elia la tifosa 61enne Licia Maria Mocci, di Zeddiani. L’udienza si è tenuta stamattina davanti al gup Ermengarda Ferrarese del tribunale di Cagliari. I familiari della vittima sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime della strada, e non si sono costituiti parte civile nel procedimento penale.
“L’incidente è avvenuto in pochi, fatali attimi – racconta Marco Serra, responsabile di Giesse per la Sardegna – Licia Maria era con il marito, la partita era da poco finita e avevano mangiato assieme un panino, come spesso amavano fare, quasi un loro rituale. Stavano raggiungendo la macchina quando nell’attraversare la strada gli è piombata addosso l’auto senza controllo guidata da questa persona ubriaca”.
Alla guida della Citroen C4, M.M., che ha svoltato da via Vespucci nella bretella lato tribuna del vecchio stadio, perdendo subito il controllo e andando a invadere la corsia opposta. “Il marito si è salvato per pochi centimetri, ma per Licia Maria non c’è stato nulla da fare – continua Serra di Giesse – è finita scagliata a una quindicina di metri, i soccorritori hanno fatto tutto il possibile per rianimarla ma i traumi erano gravissimi, la signora è spirata due giorni dopo all’ospedale Brotzu”. Licia Maria ha lasciato il marito e due figli.
Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia Locale, che hanno sottoposto l’investitore ad alcol test, risultato positivo prima con un valore di 1,22 e pochi minuti dopo di 1,15 g/l.
“Per colpa di questa assurda manovra, posta in essere mentre era ubriaco, questo automobilista ha tolto la vita a una madre di famiglia e stimata professionista, distruggendo di fatto questa bella famiglia. Un fatto assurdo, inaccettabile, che i familiari vorrebbero servisse, quanto meno, come monito per chiunque si mette alla guida”.












