Mastelli non svuotati, non mancano le lamentele dei cittadini che, dopo una giornata di attesa, sono costretti a riportare dentro la spazzatura. E ancora: bustoni che si accumulano in strada o sui marciapiedi scambiati per ecocentro da chi non sa più dove e come conferire il pattume. Non solo: ingombranti non accettati, come un box doccia con i pannelli in vetro. Insomma, nella giungla dei disservizi, che coinvolgono l’ente che ha in gestione l’appalto, i cittadini continuano a esternare il proprio malumore, malcontento, innanzi a una tassa che costa cara e per la quale, mediamente, vengono sborsati centinaia di euro. “Abbiamo immondezza ovunque” esprime un residente. Strade e periferie, infatti, sono spesso teatro del pattume abbandonato, una piaga per la quale l’amministrazione comunale si è messa in moto al fine di individuare gli autori ma la situazione sembrerebbe essere, quasi, sfuggita di mano, almeno da quanto sottolineato, più volte, dai rappresentanti della minoranza che siede nei banchi del consiglio, e dai cittadini che, con smartphone in mano, immortalano l’oltraggio inferto alla comunità e all’ambiente.











