Il segretario generale della Cei, Stefano Russo, ha definito “non particolarmente felice” il gesto del leader leghista, Matteo Salvini, che a Bologna aveva suonato al citofono dell’abitazione di un giovane tunisino chiedendogli se fosse uno spacciatore. Russo ha auspicato che ci si richiami “al Presidente Mattarella e a quanto ha detto nel messaggio di fine anno sulla cultura della responsabilità”, perché “non possiamo vivere in costante campagna elettorale”.
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