“Suscitano sconcerto e preoccupazione le dichiarazioni del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Domenico Arena. Ammettere suo malgrado di non essere informato sui progetti dei 41bis nella regione conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, l’indifferenza del Ministro della Giustizia al destino dell’isola e la protervia del Governo verso la Sardegna”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” facendo notare che “mentre il Direttore del PRAP dialoga con la Presidente della Regione Alessandra Todde e costruisce collaborazioni per valorizzare le Colonie Penali, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, all’opposto, aumenta il distacco tra la rappresentanza della cittadinanza e lo Stato”.
“C’è anche un altro aspetto da sottolineare – aggiunge Caligaris – il totale dispregio di chi opera quotidianamente nelle strutture penitenziarie. Direttori, Agenti, Educatori e Medici non possono essere alla mercè di atti burocratici avvilenti e irrazionali. E’ evidente che né il Ministro della Giustizia né il Capo del Dipartimento sono mai entrati in un carcere, oltre le occasioni ufficiali dedicate alle celebrazioni”.
“La Sardegna – osserva ancora la Presidente di SDR – paga un pegno troppo alto allo Stato, non solo per gli oltre 6mila ettari a disposizione per le Colonie Penali ma anche perché in questi ultimi 10 anni ha visto moltiplicarsi gli Istituti destinati all’Alta Sicurezza. Sembra quasi che il Ministero giochi al rialzo. Prima ha disseminato le carceri di detenuti AS (Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Tempio) e ora intende rincarare la dose con quelli al 41bis”.
“Non possiamo neppure nascondere il timore che la notizia sulla ‘riconversione’ di “Badu ‘e Carros abbia risvolti differenti. Il Ministero e il DAP – afferma ancora Caligaris – sembrano voler far capire che l’apertura del Padiglione del 41bis a Cagliari-Uta è il male minore rispetto a quanto può accadere, seppure non immediatamente, con Badu ‘e Carros. Insomma si tratterebbe di una specie di monito. ‘Se questo non vi va bene sappiate che possiamo fare anche peggio e non ci sono strumenti che possano fermarci’. Altro che rispetto dei ruoli istituzionali e della leale collaborazione”.
“Il Governo Meloni e i suoi Ministri – conclude – perseguono un progetto per la creazione di regioni con autonomia differenziata a prescindere. La Sardegna deve restare in una condizione di sudditanza e accettare in silenzio le scelte del Governo e della sua Maggioranza. Non c’è alcuna parità tra gli Enti dello Stato. Il controllo da parte di quest’ultimo sembra assumere sempre più i tratti di un centralismo burocratico di ispirazione dittatoriale. Opporsi a questo progetto non è facile ma occorre una forte determinazione da parte dell’intera classe politica. Il 41bis a Uta è un primo livello sperimentale, accettarlo avrà altre conseguenze”.












