Dalla corsa in mare per sfuggire alle fiamme alla corsa agli sportelli per scoprire che, in molti casi, non ci sarà alcun rimborso. Mentre proseguono le indagini sul devastante incendio che domenica ha colpito il litorale di Villasimius, a Punta Molentis, e che hanno portato a individuare tre inneschi, emergono le prime criticità anche sul fronte dei diritti dei cittadini colpiti.
Nel mirino degli investigatori della Forestale, un’auto sospetta vista transitare nella zona poco prima dell’inizio del rogo. Al vaglio ci sono le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nei pressi dei parcheggi. L’ipotesi di reato è quella di incendio doloso.
Il bilancio è pesantissimo: oltre 200 bagnanti evacuati, 102 dei quali salvati via mare dalla Guardia Costiera, una quarantina di veicoli ridotti in cenere, attività turistiche bloccate e una delle aree più pregiate dal punto di vista paesaggistico e ambientale gravemente compromessa, in pratica ridotta in cenere.
Ma al danno ambientale e umano rischia di aggiungersi quello economico. Molti cittadini rischiano di scoprire infatti che le loro assicurazioni non coprono incendi di origine dolosa, se non espressamente previsto da specifiche clausole. E anche in presenza di tali coperture, l’attivazione del rimborso è vincolata all’accertamento ufficiale della matrice dolosa. Una situazione analoga riguarda le attività economiche locali, per le quali – in assenza di polizze ad hoc – non è previsto alcun indennizzo automatico.
A sollevare la questione è Adiconsum Cagliari, che chiede l’istituzione di un fondo straordinario per le emergenze ambientali. “Non è accettabile che eventi di tale gravità si traducano in danni economici completamente a carico di famiglie e imprese”, afferma il presidente Simone Girau.
L’associazione, tramite il proprio ufficio legale, ha già avviato un monitoraggio della vicenda e sta valutando azioni collettive a tutela dei consumatori. In parallelo, ribadisce la necessità di accertare eventuali responsabilità dirette o indirette e chiede che la gestione delle emergenze ambientali diventi una priorità strutturale per le amministrazioni locali.
Continuano intanto le polemiche sulla gestione del sistema antincendio in Sardegna: tre canadair tutti dislocati a Olbia, ovviamente ci mettono ore ad arrivare dall’altra parte dell’isola. E poi, soprattutto in giornate di maestrale e dunque ad altissimo rischio, zero misure di prevenzione. Una storia che si ripete, tristissima, sempre uguale a se stessa.











