Dovrà scontare tutti i 14 anni di carcere, a Uta, per tentato omicidio e incendio doloso, Giuseppe Pontis, l’operaio oggi 34enne che in una notte di aprile del 2018 ha incendiato la casa dell’ex compagna, Mariangela Porta. La Cassazione ha bocciato il ricorso presentato dal suo legale, Federico Delitala. L’uomo, già condannato in primo e secondo grado, dovrà scontare sino all’ultimo giorno della pena. Pontis, insieme a un complice, poi assolto, quattro anni fa aveva dato fuoco all’appartamento nel quale viveva la donna, con la quale aveva avuto anche tre figli, perchè non aveva accettato la fine della relazione. Già prima dell’incendio, il trentaquattrenne aveva perseguitato l’ex, convincendola in ogni modo a tornare insieme. I carabinieri erano riusciti a incastrarlo dopo un anno di indagini.
Il presidente del collegio, Stefano Mogini, ha rigettato l’impugnazione e Pontis, quindi, rimarrà in carcere. Presente, in aula, l’avvocato che sin dal primo momento ha tutelato Mariangela Porta, Fabio Basile. Con l’atto odierno della prima sezione penale della corte di Cassazione, la condanna per tentato omicidio e incendio doloso diventa definitiva: “Pontis aveva dato fuoco a delle buste piene di vestiti proprio sulla porta dell’abitazione della mia assistita. È stato già condannato anche a pagare una provvisionale di 50mila euro”.











