Il bambino Totò di Nuovo Cinema Paradiso presenterà venerdì 14 ottobre il suo libro e commenterà il corto di Rai Cinema e Telethon a lui dedicato nell’ambito della Giornata Mondiale della Vista in occasione della sedicesima edizione del Premio Alziator.
A 32 anni di distanza dal Premio Oscar per il miglior film straniero a Nuovo Cinema Paradiso, una vittoria corale resa possibile dal genio di Giuseppe Tornatore e da un cast superlativo che annoverava grandi attori tra cui un bambino dal talento eccezionale, Cagliari ospita Salvatore Cascio, il Totò del capolavoro della migliore cinematografia italiana che aveva stupito il mondo.
Dopo questo film – che nel ’91 gli procurò anche il prestigiosissimo Premio BAFTA e l’anno prima il Young Artist Award – Salvatore Cascio ha continuato a lavorare sia con Tornatore, partecipando a “Stanno tutti bene” con Marcello Mastroianni, che con registi del calibro di Pupi Avati e Duccio Tessari.
Tutto ciò fino al 2005, anno in cui firma il suo «ultimo film».
Dopo di che, si può dire che Totò Cascio scompare. Perché?
Ai giornalisti che lo incalzano non vuole dire la verità, preferendo far credere che il cinema si sia dimenticato di lui.
È stata invece una grave malattia, la retinite pigmentosa con edema maculare, rara forma di cecità ereditaria che colpisce circa una persona su tremila, che gli ha procurato una perdita progressiva, irreversibile e quasi totale della vista, a farlo rinunciare a quella che era una carriera promettente e radiosa.
Oggi, a 42 anni, Totò Cascio ha trovato la forza e la voglia di raccontare la sua esperienza in un libro che è insieme memoir cinematografico e racconto di formazione e di rinascita.
Grazie alla sua fede, al suo coraggio e alla consapevolezza acquisita, ora può tornare a vivere una vita degna di essere vissuta ed è questo il suo «Nuovo Cinema Paradiso 2.0»,
Così, rinato, lancia un segnale a chi è nella sua condizione: non nascondetevi, anzi imparate ad accettarvi.
“Senza accettarsi, ci si porta dentro l’avversario più feroce”.
Glielo disse anche Andrea Bocelli: “Totò, non è un disonore”.
Sono state parole illuminanti per l’ex bambino prodigio diventato uomo.
Il lavoro di Cascio, edito da Baldini + Castoldi, è impreziosito dalla prefazione di Giuseppe Tornatore e dalla postfazione di Andrea Bocelli.
Ma anche Rai Cinema, il colosso della tv pubblica al servizio del cinema e che compie un lavoro straordinario per la promozione della settima arte su tutto il territorio nazionale realizzando opere che conquistano riconoscimenti prestigiosi in tutti i più importanti festival in giro per il mondo, ha voluto dedicare a Totò Cascio un cortometraggio prodotto da Movimento Film per la Fondazione Telethon, progetto che rientra nella quasi ventennale collaborazione tra la Rai e Telethon per la realizzazione di corti a sostegno della campagna di raccolta fondi destinata alla ricerca per le malattie genetiche rare.
Il lavoro, voluto dall’ente diretto da Paolo Del Brocco, è “A Occhi Aperti” per la regia di Mauro Mancini.
Il cortometraggio è stato girato negli stessi luoghi in cui trentatré anni fa erano avvenute le riprese del film premio Oscar, creando così un gioco di rimandi visivi ed emotivi con l’opera di Tornatore.
Ed è proprio “Totò” che nel cortometraggio racconta in prima persona la sua condizione, che cosa vuol dire perdere la vista e ritrovarsi in un labirinto emotivo dal quale cerca di uscire con tutte le proprie forze.
Ma che cos’è la retinite pigmentosa? Con l’espressione retinite pigmentosa ci si riferisce a un gruppo di malattie ereditarie della retina che provocano perdita progressiva della vista fino ad arrivare, nei casi più gravi, alla cecità totale. Nella forma più tipica, i primi sintomi consistono nella diminuzione della capacità di vedere in condizioni di penombra e nel restringimento del campo visivo. Alcune forme, invece, iniziano con la perdita della parte centrale del campo visivo. In genere, i sintomi si manifestano prima dei 20 anni. In alcune forme di retinite pigmentosa, oltre alla malattia retinica si ritrovano altre alterazioni, come la sordità.
L’occasione per l’arrivo di Salvatore Cascio in Sardegna è la Giornata Mondiale della Vista, che si terrà a Cagliari venerdì 14 ottobre nella Sala Maria Lai dell’Università di Cagliari in Via Nicolodi con inizio alle ore 17.
Ad organizzare l’evento, l’Istituto dei Ciechi della Sardegna che ha radunato alcune associazioni regionali che si occupano degli ipovedenti e dei privi della vista: l’Unione Italiana Ciechi, l’Anpvi e la RP – Sardegna (acronimo di retinite pigmentosa).
Nel corso della serata interverranno anche l’oculista Paolo Siotto Pintor e la cantante e compositrice non vedente Angelica Nioi, mentre la Fondazione Alziator presieduta da Maurizio Porcelli realizzerà, nell’ambito della sedicesima edizione del Premio Alziator, l’incontro con Savatore Cascio che parlerà del suo libro e commenterà il corto di Rai Cinema a lui dedicato.
Ingresso libero e gratuito











