C’è chi era arrivato in Italia da pochi mesi e doveva ancora maturare i dieci anni necessari per ottenere la cittadinanza, chi lavorava in nero, chi aveva case o entrate economiche debitamente coperte. Sono stati 104 i nuovi, e forse non ultimi, furbetti del reddito di cittadinanza smascherati a Cagliari dalla Guardia di Finanza. I finanzieri, in collaborazione con l’Inps, hanno controllato minuziosamente tante richieste di bonus già approvate. È emerso che dalle casse dello Stato sono usciti 573mila euro, finiti nelle tasche di chi non ne aveva diritto. Ottanta, per l’esattezza, sono state le persone che hanno percepito il bonus senza averne diritto. Ventiquattro, invece, i lavoratori in nero, sempre scovati dai finanzieri. Tra le autodichiarazioni prodotte dai furbetti e la loro reale situazione economica c’era, spesso, un abisso. Da Cagliari all’hinterland, una lunga scia di denaro erogato e che, ora, dovrà essere restituito. C’è pure chi, pur di ottenere il bonus del Governo, ha nascosto delle vincite online.
Scoperti anche furbetti creativi: reddito sicuro così come il lavoro, in nero, svolto in tutta la provincia di Cagliari in vari settori: dalla ristorazione al turismo, passando per l’edilizia. L’incrocio e l’esame delle informazioni emerse ha consentito di rilevare, in tutti i casi e circostanze, che i lavoratori non hanno mai avuto nessuna regolarizzazione formale del rapporto di lavoro, sia sotto il profilo contributivo che assicurativo. I titolari delle ditte, oltre alla diffida a regolarizzare la posizione dei loro sottoposti, sono stati destinatari di multe sino a 10800 euro.











