Ride, e sbeffeggia le forze dell’ordine, e parla con la consapevolezza di essere parte di un sistema criminale solidamente strutturato che l’ha portato dritto a diventare primario del reparto di Terapia del dolore, secondo gli inquirenti cucito su misura per lui da Massimo Temussi quando era commissario straordinario dell’Ats. Il noto anestesista 54enne, molto attivo sui social e “assetato di carriera e potere”, secondo gli investigatori era il raccordo, insieme all’ex assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia – ex Pd entrata poi in giunta in quota Solinas – fra il mondo criminale e quello della politica e del potere. Lui, massone come la quasi totalità dei politici attualmente al potere in Sardegna, sospeso dal gran maestro con un’ordinanza, secondo gli investigatori usava non solo le persone utili alla sua causa ma anche i luoghi: la “casa del prete” dove organizzava gli spuntini erano le stanze dell’ospedale Binaghi, di cui solo lui aveva le chiavi, e in cui organizzava banchetti e strategie di scalata al potere insieme a storici criminali della Sardegna durante il periodo del Covid e del lockdown.
“Tu pensa oh! Se avessimo avuto la Dda dietro….tutte le foto che ci avranno fatto”, dice alla persona che sedeva con lui in auto, Pino Floris, sbeffeggiando poi i carabinieri durante un’intercettazione dopo uno spuntino: “Persino il Ros spuntinando”. E ancora, riferendosi proprio all’ultimo spuntino da lui organizzato. “Cazz….grossi criminali della Sardegna….che alla fine c’era tutto il meglio”. Per poi concludere: “Avrebbero dato associazione a delinquere a me, a te e a Colette….ahahahaha”, mostrando una consapevolezza ben precisa di quello che faceva.
Granitico e solidissimo il rapporto con la Murgia, sempre presente agli spuntini, rimproverata persino da Cocco per averne saltato uno “preferendo” un incontro sindacale.
Intanto, i palazzi della politica tremano: secondo insistenti indiscrezioni, il blitz di ieri è solo il primo pezzo di un’inchiesta ben più ampia.










