Il ponte di ferro sul Flumendosa, che Villaputzu con Muravera e viceversa, è stato chiuso. Ad eseguire l’ordinanza della Provincia del Sud Sardegna gli operai della ProService. Il ponte sarebbe a rischio crollo e, a quanto pare, non si poteva fare altrimenti. 540 i giorni di lavoro stimati prima di riaprirlo, e cresce la protesta di gran parte del Sarrabus. Più lungo di almeno 18 minuti il tragitto per arrivare a Muravera: “Questo ci penalizza tantissimo nei servizi di trasporto delle persone per essere accompagnate nelle strutture sanitarie, sia a Muravera sia a Cagliari”, denuncia la Protezione civile del Sarrabus-Gerrei. Il sindaco di Villaputzu, Sandro Porcu, ha già annunciato consiglio comunale straordinario e protesta accanto al ponte per lunedì 11 dicembre. E torna all’attacco: “Un miliardo per la Sardegna, per il ponte di ferro sulla ex 125 e per una soluzione di viabilità alternativa la Regione non ha messo un euro, neanche un minimo di risorse sono state previste con questa ultima manovra finanziaria, posso dirlo manovra finanziaria elettorale? O si offende qualcuno? Un miliardo desinato tra le altre cose ad opere e infrastrutture nei territori della Sardegna. Questo è quello che contiamo come Sarrabus. Meno di zero. La Finanziaria e la legge di bilancio, ricordo che viene discussa e approvata ogni anno, non solo a pochi mesi dalle elezioni regionali. È bene che i cittadini tengano a mente queste considerazioni. Non ci si può ricordare del Sarrabus solo ed esclusivamente ad un paio di mesi dalle elezioni regionali”, tuona Porcu.
“Vergogna! Il Sarrabus unito sono convinto che reagirà a tutto questo, perché tutti dobbiamo ricordarci, forse e per fortuna pochissimi stolti non se ne renderanno mai conto, che il danno che si sta arrecando non lo si sta facendo solo a Villaputzu ma a tutte le comunità del Sarrabus, agli imprenditori, agli studenti, agli insegnati, ai malati, ai commercianti, alle famiglie, ai volontari e a tutta la popolazione del Sarrabus. Da quando sono sindaco credo che questa sia stata la giornata più triste e sconfortante. Ma non finisce sicuramente qui. Andremo per vie legali, dove ci sarà da impugnare impugneremo, dove ci sarà da fare ricorso lo faremo e denunceremo i responsabili perché è troppo grave quello che è successo. Ci sarà da lottare e da combattere, io combatterò e lotterò, è una promessa che vi faccio”.









