Il casermone del mercato civico di Quartu, molto presto, non ci sarà più. Al suo posto sorgerà una piazza e duecento parcheggi interrati, il progetto del Comune guidato dal sindaco Graziano Milia va avanti e già nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori sviluppi. Box e lavoratori andranno in una nuova struttura in viale Colombo, con tanto di negozi e aree food. “Abbatterlo, però, mi dispiace, è un peccato”. Dante Campus, novantadue anni, ha costruito con la sua società il mercato civico quartese. Cinque anni di lavori, dal 1982 al 1987, “costati due miliardi di lire, poi arrivati a quattro tra espropri e altri passaggi. Non sono mai stato d’accordo sulla sua costruzione perché i centri commerciali si stavano già sviluppando e chi, anticamente, vendeva lì, non erano professionisti. Molto meglio un centro culturale”, afferma Campus. Che, a quasi quarant’anni di distanza, è sempre dello stesso parere. “La struttura è buona, all’epoca si utilizzava il cemento armato a vista, ne è stato messo anche più del previsto quindi è molto resistente, può durare anche mille anni”.
Il destino, però, è ormai segnato, salvo ribaltoni dell’ultimo momento: “Demolirlo sarà l’ira di Dio per come è resistente. Architettonicamente è bello”, prosegue convinto Dante Campus, “se proprio colgono trasferirlo in viale Colombo non dovranno copiare nulla da quello precedente. I giovani non vogliono chiedere un chilo di pere o mezzo chilo di pesce, ma scegliere loro, come sono abituati a fare nei centri commerciali”. Certo, la speranza è l’ultima a morire, sino a quando non arriveranno davvero le ruspe tutto è possibile: “La struttura è a due pianie potrebbe ospitare anche mostre, spettacoli di recitazione e riunioni. Chi lo prenderebbe, però, dovrebbe accollarsi tutte le spese dell’acqua, luce e della gestione, pagando magari un affitto simbolico al Comune, anche solo un euro al mese”. Un bel progetto e una bella idea, soprattutto in quella che è una zona centrale di Quartu, proprio accanto al Comune, ma destinata quasi certamente a restare un sogno.










