I carabinieri che entrano al Microcitemico e che cercano di risolvere l’ennesimo e grave caos della sanità sarda, le cure saltate o ritardate per i bambini malati di cancro, rappresenta sicuramente uno dei punti più bassi raggiunti dal settore della medicina pubblica. L’Ats ha minimizzato e rassicurato che le cure si sarebbero fatte lo stesso, le mamme hanno ribattuto e raccontato un’altra verità: “Solo grazie all’arrivo dei militari i nostri piccoli sono stati curati”. Francesca Ziccheddu, presidentessa dell’Asgop, è furiosa: “Le mamme sono dovute ricorrere ai carabinieri per poter fare curare i figli. Alcune visite erano saltate e i piccoli pazienti erano arrivati, digiuni dal giorno prima, anche da Sassari e Olbia. Abbiamo segnalato i problemi nel 2020, quando ancora non sera stata votata la riforma sanitaria, assurdo che la Regione solo oggi dica che si sta dando da fare per risolvere le criticità con nuove convenzioni tra Microcitemico e Brotzu”, dice la Ziccheddu. Domani una loro delegazione sarà ricevuta dal Consiglio regionale.
“Non basta avere un solo anestesista pediatrico, li rivogliamo tutti. Siamo vittime di lungaggini burocratiche create dalla politica, tra scintigrafie e peg un anestesista deve prima ottenere l’ok a intervenire dall’altra struttura. I politici ci dicano quali sono gli aspetti positivi di questa riforma, sinora ha portato solo conseguenze devastanti ai genitori che hanno in mano le vite dei loro figli e che si trovano ad affrontare situazioni difficilissime. Negli ultimi mesi sono saltate tante procedure”. La Ziccheddu ricorda che “parliamo di cure complesse e urgenti, e la presenza dell’anestesista deve essere sempre garantita”.










