di Roby Collu
Ha suscitato interesse e curiosità l’esibizione del falconiere maestro Martin (nella foto) che, dalle 18 sino a tarda serata, nello spiazzo antistante il castello di Acquafredda di Siliqua, ha dato la possibilità al pubblico presente di assistere ad una rappresentazione con i suoi bellissimi rapaci da lui ammaestrati. I presenti hanno seguito la manifestazione con molto interesse, poi hanno avuto l’opportunità di fare le foto con questi esemplari di rapaci. Questi uccelli sono dei predatori notturni e diurni e in genere vengono utilizzati per allontanare altre specie di uccelli, in particolare i gabbiani ed i piccioni. In alcuni aeroporti, in particolare nel nord Italia, vengono impiegati per tenere lontani gli uccelli dagli aerei durante le fasi di decollo e atterraggio. La falconeria, tra l’altro, è una pratica venatoria che si basa sull’utilizzo di falchi o altri uccelli rapaci per catturare prede, solitamente altri uccelli, o tenere lontane le lepri dai campi coltivati. Fu dal lontano Medioevo che la falconeria si diffuse rapidamente nel territorio europeo e nei paesi arabi. In Italia la caccia con il falco è regolamentata da una legge apposita, dove questa specie di uccelli è stata inserita tra i mezzi di caccia consentiti. Quindi, per cacciare con il falco, occorre essere muniti di regolare licenza di caccia, mentre il volo libero è regolamentato in maniera differente in base alla regione dove lo si effettua. Tuttavia, in alcune regioni occorre essere muniti di licenza di caccia anche per finalità non venatorie. Attualmente, in Italia e nell’Isola esistono allevatori amatoriali come Martin, specializzati nell’allevamento e nella riproduzione in cattività di molti rapaci, sia notturni sia diurni. Ogni nascita di specie va denunciata al Corpo forestale e ogni esemplare deve essere munito di anello identificativo inamovibile o di microchip. La funzione degli allevamenti è quella di riprodurre soggetti per l’attività venatoria o per la reintroduzione in natura e nei parchi.












