Il dramma dei femminicidi approda in consiglio regionale, con la speranza che la seduta non sia solo un profluvio di parole e un’esibizione di luoghi comuni ma porti a qualche decisione e risultato concreto. O almeno dovrebbe: il via libera si avrà mercoledì prossimo dalla conferenza dei capigruppo, che deciderà se dedicare al dibattito della seduta del 1 ottobre, obbligatoria per statuto, a una delle tragedie più terribili che sta vivendo non solo la Sardegna ma l’Italia intera.
Una scia di sangue che non ha risparmiato l’isola, con un tentato femminicidio e uno riuscito in sole 48 ore: a Sennori, in provincia di Sassari, una donna di 48 anni, Piera Serusi, è stata gravemente ferita a colpi di pistola dal suo compagno Adriano Piroddu, 42 anni, che si è impiccato successivamente nel suo garage. Dopo poche oire, a Quartucciu, ha perso la vita Angelica Salis, 60 anni, accoltellata dal marito Paolo Randaccio di 67. Episodi preceduti dal tentato femminicidio di Paola Piras a Tortolì lo scorso maggio, costato la vita al figlio Mirko e da tanti altri consumati negli anni precedenti. Intanto, questa mattina si è impiccato in carcere l’uomo accusato dell’omicidio di Chiara Ugolini, nel veronese, mentre un’altra donna è rimasta vittima dell’aggressione del suo compagno: si tratta di una 57enne, picchiata dall’uomo per gelosia, un pugile 56enne, fino a romperle le costole.












