Trent’anni di carcere per omicidio volontario aggravato. E’ la pena decisa dal gup Gianluca Petragnani Gelosi per Giulio Caria, l’artigiano di 35 anni originario di Berchidda (Olbia-Tempio) imputato per l’omicidio avvenuto a Bologna di Silvia Caramazza, la sua ex di 39 anni. La sentenza è arrivata dopo quattro ore di camera di consiglio, nella seconda udienza del processo celebrato con rito abbreviato ed ha considerato l’aggravante dello Stalking: il delitto sarebbe avvenuto infatti dopo un lungo periodo di persecuzioni e pressioni psicologiche. Il pubblico ministero Gabriella tavano aveva chiesto l’ergastolo
Il corpo di Silvia Caramazza venne ritrovato il 27 giugno dell’anno scorso all’interno di un freezer nella sua casa nel centro di Bologna, mentre Caria venne arrestato in Gallura due giorni dopo. Un “predatore che isola la preda”, un “parassita”. Questa affermazione, nelle motivazioni del gup Gianluca Petragnani Gelosi, che ha condannato il 36enne di Berchidda, è “la chiave di tutta la vicenda”.













