Al danno del disastro totale sulla continuità territoriale si aggiunge per la Sardegna la beffa di un lunedì da incubo per lo sciopero di Alitalia che ha cancellato 130 voli in tutta Italia (dove però ci sono molti modi alternativi per muoversi) di cui 19 nell’isola, ben 8 fra Cagliari e Roma che è la tratta più colpita. Non solo: ieri sono rimasti a terra i passeggeri dei serali Milano-Alghero e Roma-Cagliari, proprio in vista dello sciopero, e la stessa cosa si prevede per domattina.
Intanto, è ancora tutto fermo per la continuità territoriale aerea della Sardegna, con uno slittamento di 24 ore del termine per la chiusura della procedura negoziata avviata dall’assessorato dei Trasporti con 12 compagnie aeree dopo il fallimento del bando d’emergenza con l’esclusione delle due partecipanti Ita e Volotea per carenza di requisiti e irregolarità formali. Le compagnie che la Regione ha invitato sono Ita, Volotea, Ryanair, Easy Jet, Blue Air, Vueling, Danish Air Transport, Blue Panorama, Neos, Air Malta, Wizz Air e Tavaran Jet, con termine alle 14 di domani 12 ottobre per la presentazione delle offerte, spostato di 24 ore rispetto alla prima indicazione, a dimostrazione di quanto sia stretta e insidiosa la strada che la Regione ha deciso di percorrere. Nel frattempo, i quasi introvabili biglietti per spostarsi da venerdì prossimo sono in vendita a prezzi esorbitanti, centinaia e centinaia di euro. Roba da sciacalli, ma queste sono le regole del mercato nel momento in cui la situazione è del tutto allo sbaraglio.
Dal Governo, silenzio assoluto: nessun intervento del più volte sollecitato ministro dei Trasporti Giovannini, probabilmente poca consapevolezza da parte di chi non vive il dramma quotidiano dei trasporti come invece lo vivono i sardi: dell’invocato commissariamento, l’hanno chiesto i parlamentari del Pd, non solo non c’è traccia, ma non è arrivata neanche una risposta. Il danno e la beffa: oggi cancellati 19 voli Alitalia in continuità territoriale, la Sardegna sempre più isolata
Intanto non ci sono novità sulla procedura negoziale con cui la Regione conta di affidare i collegamenti per i prossimi sette mesi da e per l’isola: il termine per la presentazione delle offerte scade domani alle 14, le compagnie invitate sono 12. Ma la situazione è drammatica: da sabato i sardi per spostarsi hanno a disposizione pochissimi biglietti a centinaia di euro
Al danno del disastro totale sulla continuità territoriale si aggiunge per la Sardegna la beffa di un lunedì da incubo per lo sciopero di Alitalia che ha cancellato 130 voli in tutta Italia (dove però ci sono molti modi alternativi per muoversi) di cui 19 nell’isola. Non solo: ieri sono rimasti a terra i passeggeri dei serali Milano-Alghero e Roma-Cagliari, proprio in vista dello sciopero, e la stessa cosa si prevede per domattina.
Intanto, è ancora tutto fermo per la continuità territoriale aerea della Sardegna, con uno slittamento di 24 ore del termine per la chiusura della procedura negoziata avviata dall’assessorato dei Trasporti con 12 compagnie aeree dopo il fallimento del bando d’emergenza con l’esclusione delle due partecipanti Ita e Volotea per carenza di requisiti e irregolarità formali. Le compagnie che la Regione ha invitato sono Ita, Volotea, Ryanair, Easy Jet, Blue Air, Vueling, Danish Air Transport, Blue Panorama, Neos, Air Malta, Wizz Air e Tavaran Jet, con termine alle 14 di domani 12 ottobre per la presentazione delle offerte, spostato di 24 ore rispetto alla prima indicazione, a dimostrazione di quanto sia stretta e insidiosa la strada che la Regione ha deciso di percorrere. Nel frattempo, i quasi introvabili biglietti per spostarsi da venerdì prossimo sono in vendita a prezzi esorbitanti, centinaia e centinaia di euro. Roba da sciacalli, ma queste sono le regole del mercato nel momento in cui la situazione è del tutto allo sbaraglio.
Dal Governo, silenzio assoluto: nessun intervento del più volte sollecitato ministro dei Trasporti Giovannini, probabilmente poca consapevolezza da parte di chi non vive il dramma quotidiano dei trasporti come invece lo vivono i sardi: dell’invocato commissariamento, l’hanno chiesto i parlamentari del Pd, non solo non c’è traccia, ma non è arrivata neanche una risposta.










