di Chiara Sini Wang
Il cuore aperto dei ‘chiusi’ cinesi. E’ di ieri la notizia della morte della giovane cinese avvenuta a Cagliari, dopo una settimana di ricovero a seguito di un malore nella spiaggia di Calamosca. Lo scorso otto agosto la giovane, poco dopo essere entrata in acqua si era sentita male, ed era stata soccorsa prima da un medico e un’infermiera presenti in spiaggia, e poi grazie al tempestivo intervento del 118 trasportata e ricoverata all’ospedale Marino. Una giovane ‘liuxuesheng’ ( così viene chiamato chi studia all’estero) di soli 23 anni, arrivata in Sardegna da Roma per trascorrere qualche giorno di vacanza con alcuni amici, e che invece ha trovato la morte.
Non sappiamo ancora se la giovane soffrisse di qualche patologìa pregressa, ma purtroppo va ad accrescere il numero delle vittime del mare di quest’anno. Ieri, il decesso. Non ne conosciamo ancora il nome, dato il riserbo che circonda il caso per rispetto del dolore dei congiunti, ma questo silenzio viene prepotentemente squarciato dall’eco della generosa decisione della famiglia che ha optato per la donazione degli organi. Un bellissimo e nobile gesto che testimonia, a dispetto della (spesso troppa) ‘discrezione’ tipica delle comunità cinesi, l’amore e il rispetto di queste ultime verso i Paesi ‘ospitanti’. Un grande contributo che va a cementare l’unione fra le nostre due comunità, in controtendenza rispetto alla mentalità del ”落叶归根” (Luo ye gui gen ) ”le foglie cadute ritornano alle radici”, concetto che copre un ampio ventaglio di significati e si riferisce a tanti ambiti, anche a quello della morte, momento in cui i cinesi ”che non muiono mai” tornano in realtà alla madre patria, per riposare accanto agli avi.
Un gesto ancor più straordinario se si pensa che la giovane non viveva stabilmente a Cagliari, ma la madre ha comunque fortemente voluto la donazione, perchè dalla tragedia nascesse la speranza, perchè ”le foglie cadute” questa volta andassero a nutrire altre vite proprio qui, nell’ultimo luogo dove la ragazza è stata spensierata e felice. Un gesto non passato inosservato fra la comunità cinese locale, che ha così commentato: ” Un gesto di grande coraggio e umanità, ammiro e plaudo alla famiglia che pur nel grande dolore ha fatto una bellissima scelta” dice Hanhan, giovane insegnante, e ancora Shangqi, studentessa: ”Un grandissimo gesto, che colpisce e commuove. Da cinese residente a Cagliari, sono orgogliosa della famiglia che ha avuto la volontà e la forza di prendere una decisione così altruista”. Conclude Chen, decano dei cinesi residenti nel capoluogo : ”Tanta amarezza per questa giovane vita spezzata, e ammirazione per la famiglia che vuole così ringraziare dell’accoglienza e l’assistenza trovata in Italia e Sardegna”. Un gesto importante, che questa volta unisce le due comunità nel dolore, ma con l’augurio e l’auspicio di ritrovarci la prossima volta uniti a celebrare e festeggiare la vita.












