Sono numeri drammatici e che ben fanno capire i danni, enormi, provocati dal Covid nel 2020 che si sta andando a concludere anche a Cagliari e provincia, quelli diramati dalla Caritas diocesana. Nel report presentato, dal titolo “Luci di carità in tempi di pandemia”, è proprio l’ultima parola che consente di inquadrare tutti i dati snocciolati dall’arcidiocesi di Cagliari. Solo in sessantaquattro giorni, da aprile a giugno, nel centro temporaneo di distribuzione allestito alla Fiera di Cagliari, sono stati consegnati pacchi spesa a 6186 persone, per una media di novantasette spese giornaliere regolarmente consegnate ai nuclei familiari che ne hanno fatto richiesta. Numeri ai quali vanno aggiunti gli oltre 150mila pasti distribuiti nelle mense Caritas e le cinquemila persone che hanno beneficiato dei pacchi alimentari e non solo, distribuiti dal centro diocesano di assistenza. In meno di tre mesi, dal 6 aprile al trenta giugno, sono state 3127 le famiglie che hanno bussato alle porte della Caritas cagliaritana, per un totale di 22265 persone. Oltre all’emergenza legata al Covid, c’è stato un gran da fare, per i religiosi e i volontari, anche per garantire tanti altri servizi ai meno fortunati: dal poliambulatorio alle mense, dal centro degli immigrati all’impegno dei giovani del gruppo di educazione alla mondialità, ai servizi verso le famiglie, verso i senza tetto e verso la tratta delle donne: la somma delle persone coinvolte sfiora le cinquantamila unità.
E la Caritas sottolinea che “sono mutati i volti della povertà. Oltre alla netta preponderanza di italiani che hanno presentato domanda per le derrate alimentari, 5007 persone, si sono viste nuove figure professionali come piccoli commercianti, artigiani, operai e impiegati che hanno perso il lavoro, cassintegrati, ambulanti, lavoratori in nero che riuscivano comunque a sbarcare il lunario senza dover ricorrere alla solidarietà. E gli stranieri che durante l’emergenza Covid-19 sono arrivati alla Fiera sono stati 1112: hanno usufruito della consegna dei viveri etnie minoritarie, come la comunità Rom, e la comunità filippina, realtà ben radicata nel territorio cagliaritano. Nel report vengono anche citate le stime della Cgia di Mestre e della Svimez, “che proiettano l’economia della Regione indietro di 30 anni. Da inizio anno fino a fine settembre si sono registrate 18mila assunzioni in meno rispetto al 2019. Occorre capire cosa succederà quando nel 2021 è prevedibile che la Cig possa terminare, così come il blocco dei licenziamenti. si corre il rischio di una situazione esplosiva”. E per la Sardegna è prevista “una crescita del Pil nel 2021 stimata allo 0,5 per cento, penultima regione italiana davanti solo all’Abruzzo. Si prevede quindi, anche per l’anno prossimo, una situazione molto complicata”.








