È morto, falciato da un furgone sulla Ss 131 mentre, insieme al figlio Michele, stava andando a svolgere delle commissioni. Antonio Piras, 61enne di Serrenti ma conosciutissimo anche nel suo paese natale, Serramanna, è morto sul colpo. I soccorsi di Polstrada, 118 e vigili del fuoco sono stati inutili, l’impatto è stato devastante e fatale. Tanti anni trascorsi a lavorare come imbianchino, un presente da saldatore e l’amore per i suoi terreni: quando staccava dal lavoro prendeva zappa e rastrelli e coltivava a tutto spiano. Da tanti anni si era trasferito, andando più verso il centro della Sardegna. Dieci chilometri tra la sua Serramanna e quel paese, Serrenti, dove aveva trovato l’amore della sua vita, Lucia. Il fratello, Carlo, è senza parole: “È stata una tragedia, Antonio aveva sentito dei rumori e si era preoccupato che un carrello attaccato alla macchina potesse staccarsi. È sceso per controllare che fosse tutto a posto”. Proprio mentre stava arrivando un furgone: l’autista ha fatto di tutto per evitarlo, ma senza successo. “Aveva sempre grandi progetti, mio fratello. Amava l’agricoltura e i suoi campi che curava, ogni giorno, dopo il lavoro. Voleva specializzarsi sempre di più”. Un grande lavoratore e un padre di famiglia che non ha mai fatto mancare nulla ai suoi cari.
La figlia, Francesca, da qualche tempo studia e vive a Torino. Il figlio piccolo, Michele, a bordo della macchina anche in quei tragici momenti sulla Statale, dava una mano al papà. Silvano Pasci, direttore della Prociv di Serrenti, lo ricorda con tanto affetto: “Un grande uomo, ha sempre lavorato per mandare avanti la famiglia e consentire ai figli di crescere e realizzarsi. Per tutta Serrenti è una grossissima perdita, in momenti simili tutta la comunità si stringe attorno ai cari, sconvolti e distrutti dal dolore, di Antonio”.












