I medici di famiglia vogliono soldi dal governo per pagare le bollette e affrontare il carovita e l’inflazione e contestano l’assenza nella legge di bilancio di provvedimenti ad hoc. Per protestare, domani a partire dalle 17, visiteranno i loro pazienti a lume di candela.
È questa la singolare forma di protesta scelta dai medici aderenti alla Fimmg per lanciare un messaggio alle forze politiche che in questo momento stanno discutendo la prossima Legge di bilancio. “Ogni candela accesa rappresenterà il grido d’allarme, le difficoltà e la richiesta di aiuto di un medico di medicina generale e dei suoi pazienti”, spiega la Fimmg. “In maniera simbolica abbiamo deciso di accendere le candele nei nostri studi per sottolineare le condizioni critiche in cui lavorano i medici di famiglia, senza ricorrere a sistemi di protesta più radicali che, in questo momento di picco dell’influenza stagionale e recrudescenza della pandemia, sarebbero contrari al senso di responsabilità verso i cittadini assistiti”.
In particolare, la Fimmg segnala l’esclusione dai provvedimenti in discussione a sostegno delle imprese e degli studi professionali per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione. “Non possiamo accettare che la medicina generale sia dimenticata nei provvedimenti dedicati al ristoro dei dipendenti pubblici, per i quali è già stata prevista un’indennità una tantum per il 2023, come anticipo sul prossimo contratto, pari all’1,5 % dello stipendio. Né che sia esclusa, come invece accade, dai provvedimenti del DL Aiuti quater a favore delle imprese.
Proprio i medici di famiglia in Sardegna sono finiti sotto accusa durante il picco della pandemia per non essersi prestati a effettuare le vaccinazioni, nonostante i tanti incontri e le trattative con la regione. Ora alzano il tiro: servono più soldi, dicono, perché ogni studio medico è una piccola impresa.











