“Siamo tutti Cittadini Attivi”. Mentre Carla Medau presenta il programma, centinaia di persone si accalcano dentro e fuori dal ristorante Sa Macinera, nel bagno di folla molti restano fuori e seguono il dibattito dalle casse, in piazza del Popolo. Che Pula sia un paese che ha una grande voglia di cambiare lo si legge negli occhi dei cittadini, lo si sente dagli applausi che volano a ogni critica dei candidati alla giunta Cabasino. Lo si evince dalla fiducia che tante persone comuni di Pula stanno dando alle liste antagoniste a quelle di chi ha sinora governato il paese. Ma la notizia è un’altra: in tempi di anti politica e di vitalizi record, colpisce come in un paese come Pula ci sia ancora tanta passione per la politica vera, quella che nasce dalla gente. Colpisce come non siamo i partiti a dominare la scena, ma le persone che rappresentano la gente comune, quella di tutte le categorie. Nel pubblico. Il percorso partecipativo di “Cittadinanza Attiva” è riuscito a destare curiosità e a coinvolgere davvero tanti. “Pula diventerà la cittadina della buona politica”, assicura Emanuele Olla, uno dei 16 candidati della lista di Carla Medau. “Non basta ammettere di avere commesso tanti errori- attacca il candidato sindaco di Cittadinanza Attiva- qui siete voi a chiederci di cambiare passo, noi vogliamo farvi sentire finalmente rappresentati Noi vogliamo riportare in alto Pula insieme a tutti i pulesi, ad esempio insieme alle trenta associazioni che non sono state quasi mai coinvolte dal Comune. Metà degli assessori della giunta Cabasino si sono ricandidati. Uno è l’assessore all’Urbanistica che ci ha proposto un Puc che non porterà sviluppo, con una crescita a macchia di leopardo. L’altro è un assessore che durante il suo mandato ha visto trasformare i suoi terreni da agricoli a edificabili. Basta con le gestioni personali del potere, come nel caso dei Servizi Sociali. Qui sono stati dimenticati i valori più importanti: non è stato valorizzato lo sport, con i finanziamenti dirottati quasi tutti alla squadra più blasonata ignorando tutti gli altri. La sfida del turismo è stata persa: i dati della Provincia dicono che a Domusdemaria e Villasimius in tempi di crisi i turisti sono aumentati, mentre la nostra Pula è in caduta libera e ha perso il vantaggio acquisito. Abbiamo la fortuna di avere un territorio fantastico,non abbiamo saputo valorizzarlo. Mi scandalizzo quando vedo i giovani di Pula senza lavoro ei soldi dei finanziamenti europei per l’imprenditoria che vanno ai paesi vicini perché il nostro Comune ha fatto finta di niente”.Un vero boato quando Ettore Caboni annuncia la riapertura della piazza del Popolo e nuove regole in via Nora, mentre Andrea Azara sottolinea l’importanza di una edilizia finalmente ecocompatibile.
La campagna elettorale si fa infuocata ma Cittadinanza Attiva punta ad essere propositiva: dietro il simbolo scorre un video che illustra come sarà la cittadella sportiva di Is Argiolas. ”Può diventare uno dei nostri fiori all’occhiello- promette Carla Medau- vogliamo realizzare campi di calcio, basket e tennis con accanto il verde e le scuole. Nei percorsi educativi lo sport è fondamentale per la crescita dei nostri figli. Vogliamo scommettere sulla premialità: per chi porterà il fotovoltaico, per gli imprenditori che produrranno lavoro. Ma anche per i cittadini che ricicleranno i rifiuti e avranno in cambio dei bonus da spendere nei market e nei negozi, come nelle vere città ambientali. Il lavoro può arrivare anche dalla cultura: la nostra bellissima zona archeologica non deve restare fine a se stessa ma può diventare patrimonio dell’Unesco, vogliamo creare a Pula anche un centro culturale della nostra memoria storica, delle arti e dei costumi. Vogliamo il diritto alla casa, dobbiamo fermare la fuga delle nostre giovani coppie verso Sarroch e Villa San Pietro. Perché anche a Pula non si devono potere avere case da acquistare a prezzi ragionevoli? La nostra è diventata la città delle troppe rinunce, ma adesso qui si cambia. Vogliamo avvicinare i cittadini al Comune, renderli partecipi di tutto quel che avviene”. E in tal senso Pula può diventare un vero piccolo laboratorio di democrazia partecipativa. A dimostrazione che sono ancora le buone idee, la passione politica, il coinvolgimento delle persone, la ricetta per battere anche il “grillismo” e sostituire i partiti portando invece in campo persone di diversa appartenenza politica, ma uniti dal cuore civico che batte. L’ex assessore Farneti racconta la sua rottura con Cabasino: “Mi sono reso conto che si governava con arroganza senza ascoltare nessuno, mi sono dimesso. Mi pento soltanto di non averlo fatto prima”. E ancora applausi scanditi sino all’esterno di piazza del Popolo. Ma c’è curiosità soprattutto per tante persone alla loro prima esperienza politica: come Ombretta Pirisinu, che confessa di “essere cresciuta sentendo promesse mai mantenute”. Come Annalisa Capobianco, come Stefania Collu, insieme a politici più esperti com Gabriele Orbai e Fausto Soru. Come Gianfranco Siclari che racconta nei dettagli la distruzione della potenzialità di Santa Margherita. E come Filippo Usai, ex assessore allo Spettacolo durissimo sul fronte dell’edilizia: “Qui siamo arrivati al paradosso che un cittadino non può sostituire una finestra, che un pizzaiolo non può sostituire il forno: non sono state tracciate le regole, accontentandosi di un piano casa blindato e di un Puc in deroga dove per anni le concessioni sono arrivate solo agli amici di chi amministrava”. “Vogliamo ridarvi la speranza e l’ottimismo che vi hanno fatto perdere in questi anni”, conclude Carla Medau. Walter Cabasino non è candidato, ma segue Barbara Boi. Ma se ieri fosse stato in piazza del Popolo, avrebbe capito dalla gente e dai suoi stessi ex elettori ed alleati presenti come in dieci anni il suo impero sia letteralmente crollato.











