Cagliari, città dei graffiti e scritte sui muri. Dal Bastione Saint Remy, a viale Fra Ignazio, e parco Monte Claro, fino ad arrivare ai parcheggi della casa dello studente di via Trentino, dove gruppi di giovani si ritrovano la sera per dare sfogo alla loro fantasia nei muri tra il complesso universitario “Sa Duchessa” e i campetti del Cus. Graffiti, ma anche scritte che spaziano da offese a simboli anarchici, e messaggi d’amore che in troppi casi deturpano la bellezza della città. Intanto, in attesa che si trovi un’eventuale area da destinare ai writers, il Comune stanzia 180 mila euro per ripulire monumenti e immobili comunali da scritte e graffiti accumulati in questi anni.
Sono pochi i muri e le facciate di strutture pubbliche e private di Cagliari in cui non compare una scritta, un simbolo o murales che, se da un lato colorano la città, dall’altro creano seri problemi e causano il dispendio di risorse pubbliche. Molte le frasi simpatiche, aforismi rivisitati, messaggi d’amore, e non mancano gli insulti e le offese con tanto nomi e numeri di telefono. L’esempio lampante è il Bastione Saint Remy, in questi anni letteralmente preso d’assalto dai writers con scritte ovunque: nella torretta, nei muri, nel pavimento e addirittura lungo le panchine. Ed è proprio nel monumento tra via Manno e via Garibaldi che il Comune dovrà impiegare la maggior parte dei fondi stanziati per il progetto di pulizia che dovrebbe essere bandito nei prossimi giorni. Il fenomeno riguarda spesso minorenni senza una guida e soprattutto senza la possibilità di sfogarsi in un’area autorizzata, che liberano la loro fantasia “sporcando” i muri della città senza permessi delle autorità. Cosa che, è importante ricordarlo, è un reato.










