I nomi sono stati fatti, tra Giunta e presidenza del Consiglio, e sono noti a chi “mastica” Cagliari da tanto tempo. Il Zedda Ter è partito e, dopo le prime scelte e “uscite”, iniziano a farsi sentire le opposizioni. Il primo è Giuseppe Farris, esponente di CiviCa. Il suo banco, quello dove si è seduto per la prima volta 26 anni fa, con in mezzo uno stop di un decennio, se l’è riprenotato, per così dire. Sarà per scaramanzia, o per abitudine. Da lì riesce a guardare, seppur a distanza, negli occhi il sindaco e il presidente dell’Aula. Ed è su quest’ultimo che muove più di una critica, Farris. C’è spazio poi per una prima disamina dei nomi scelti dal sindaco per i vari assessorati e anche qualche auspicio, legato a una rinascita di Cagliari che non può prescindere da un dialogo costruttivo e costante anche con chi non si trova nei banchi della maggioranza.
Giunta Zedda realtà, si parte. Farris, sono passati pochi giorni dal via ai lavori ma ha già l’amaro in bocca…
“Se vogliamo dare un giudizio sulla carta della Giunta, prima di vederli all’opera, conoscendo gli interpreti e i loro percorsi professionali e politici, a spanne è di minore spessore rispetto al primo Zedda, quello del 2011. E poi c’è un presidente del Consiglio, che ho votato, che francamente dopo le dichiarazioni rese ieri mi mette in una condizione di profondo pentimento. Ha parlato come se fosse lui il sindaco o il capogruppo del Pd, entrando nel merito di come si devono affrontare le vicende del mercato, dello stadio, della viabilità e dei cantieri. Siamo proprio ai fondamentali della politica. Il presidente è un giocatore che a un certo punto diventa arbitro, qui sembra invece una quinta colonna, nello scranno più alto, che diventa arbitro e si rimette la maglietta del giocatore”.
Mentre chi, invece, diventa presidente, deve essere garante per tutti i componenti dell’Aula:
“Lo dice lo statuto e il regolamento, non Giuseppe Farris. Ribadisco che ho votato Benucci sin dalla prima votazione, riconoscendo alla maggioranza di proporre la loro scelta, così come i due vice, uno dei quali dall’opposizione. Serve buon senso, il presidente è arbitro e non giocatore”
E poi c’è l’intera squadra di governo targata Zedda, perchè la Giunta avrebbe qualche punto in meno?
“Lo dico con beneficio di inventario, sulla carta, vediamo i prossimi mesi e diamo loro il tempo di affrontare le grandi questioni sul tappeto. La Giunta lavora sulle macerie lasciate dall’amministrazione Truzzu, quindi in una condizione di particolare difficoltà. Vedremo come si prepareranno per affrontare i problemi che sono nell’agenda non della maggioranza, ma di tutti i cagliaritani”.
A proposito, su alcune emergenze ci può essere collegialità di azione e di lavoro?
“Se il riferimento è al Consiglio comunale, certamente porterò avanti un metodo di lavoro che prevede che sosterrò tutte le proposte fatte dalla Giunta che riterrò di interesse per la cittadinanza e faro proposte in linea con quanto narrato in campagna elettorale. Tutto ciò ciò che è nell’interesse di Cagliari lo voterò e lo soserrò”.
Quali sono le urgenze, magari da suggerire alla stessa maggioranza targata Zedda?
“Quelle dette negli ultimi mesi. Viabilità, traffico, gestione dei cantieri, in particolare quello di via Roma e del mercato di San Benedetto e l’appalto rifiuti che scade a ottobre. Queste sono le priorità delle priorità”
Sono tante le grane cha abbracciano o, meglio, stritolano Cagliari. C’è già qualche che, politicamente parlando, la preoccupa?
“Sì, le estemporanee dichiarazioni di Benucci. Non mi paiono un buon viatico. In Consiglio comunale occorre realizzare la sintesi tra le proposte della Giunta e quello che le opposizioni percepiscono nel sentire comune. Se l’attività dell’attuale presidente del Consiglio è cercare di portare decisioni preconfezionate della sua maggioranza, a non avvantaggiarsene è la città. Se fossi in Massimo Zedda o in qualche assessore competente per delega sui temi affrontati da Benucci, francamente proverei qualche fastidio. Nel 2016 il presidente dell’Aula era Ninni Depau del Pd, garante di maggioranza e opposizione, addirittura si asteneva dal votare qualsivoglia proposta di deliberazione anche quando il suo voto poteva risultare determinante per la maggioranza che l’aveva espresso. Benucci farebbe meglio a dedicare qualche minuto del suo tempo a chiede ripetizioni a Depau”.
Sottinteso: “Zedda, certe analisi e risposte le aspettiamo da te”
“È una questione di ruoli. Certe disamine come la viabilità cittadina o il futuro del mercato o su tutto ciò che attiene al merito delle azioni di governo spettano solo al sindaco”.










