In cinque mesi ha “intervistato” 10063 cagliaritani sui 3 principali problemi di Cagliari, portando avanti una lista civica dopo un passato nel centrodestra, tra le fila di Forza Italia. Giuseppe Farris, 56 anni, avvocato, un passato da assessore al Personale ai tempi di Emilio Floris sindaco e poi di consigliere di centrodestra, oggi guarda il centrosinistra e lo stesso centrodestra da grande, grandissima distanza. In un sondaggio commissionato i numeri fanno capire che la sua forza è attestata attorno al 20%, un dato che può creare molti grattacapi ai suoi avversari. Nel giorno in cui il centrodestra, Psd’az a parte, incorona Alessandra Zedda quale candidata sindaca, Farris è netto: “Non mi interessa cosa fa il campo del centrodestra, noi siamo scesi in campo con una proposta di discontinuità netta rispetto alla giunta Truzzu. Quello che resta della sua coalizione porterà avanti una proposta in continuità, clamorosamente bocciata dagli elettori alle regionali”. E una stoccata la rifila proprio alla Zedda quando parla dei partiti che “si sono riuniti per dire qual è il candidato più forte ma sino a oggi non abbiamo sentito uno straccio di dichiarazione programmatica. Cercano la figurina migliore, poi chi se ne frega se ha procedimenti penali aperti o se è passata da sette o otto partiti”. I due referendum su piste ciclabili e cassonetti “si faranno. Abbiamo fatto qualcosa che i partiti tradizionali non potevano fare, loro sono alle prese con le liturgie di palazzo e il solito teatrino a cui ci hanno abituati da tempo, noi con serenità e agilità abbiamo chiesto a 10063 cagliaritani le prime tre cose sulle quali dovrà intervenire la prossima amministrazione comunale. Anche sulla sicurezza, nel mio sito personale si trova il fac simile della delibera. Raccoglieremo le firme per due referendum consultivi finalizzati alla eliminazione delle piste ciclabili dal centro della città con la possibilità di consentire la circolazione delle bici attraverso strade non principali e, poi, nel rinnovo dell’appalto per la raccolta dei rifiuti, con l’eliminazione dei mastelli e del porta a porta”. Arriveranno “mastelli di ultima generazione, tessere personalizzate a la possibilità di conferire rifiuti ogni giorno”.
In un primo sondaggio, fatto quando ancora il nome di Alessandra Zedda non c’era, Massimo Zedda è vincente al primo turno. Ora lo scenario cambia, tra l’arrivo della Zedda e l’incertezza sull’ex sindaco di Cagliari del centrosinistra, con anche la variabile dei sardisti: “Noi pesiamo attorno al 20% e anche il sondaggio odierno che proviene dal Pd mostra un livello di fiducia nei miei confronti molto elevato e conferma che potremmo pescare un 14% di voti nel Movimento 5 Stelle e un 15% nel centrosinistra, a testimonianza che la nostra proposta politica non è percepita come quella di una parte, ma su temi e bisogni particolarmente avvertiti dai cagliaritani. Siamo in campo solo da 5 mesi, abbiamo l’esigenza di farci conoscere e il trend è in assoluta crescita. Nessuno ha mai ascoltato i cittadini”, sottolinea Farris, “nonostante i referendum consultivi siano previsti dallo statuto comunale. I cagliaritani non vogliono le piste ciclabili, sono deserte, non vogliono cantieri infiniti, vogliono invece parcheggi e viabilità che si muova attraverso assi larghi, non vogliono marciapiedi giganteschi e inutili come quelli realizzati in viale Trieste. Lamentano problemi per quanto riguarda la sicurezza e il decoro urbano. Paolo Truzzu è perfettamente sovrapponibile a Massimo Zedda, hanno entrambi violentato l’identità della città”. E, in caso di ballottaggio, molto probabile visto il numero di candidato a sindaco in campo, Giuseppe Farris è sicuro: “Ci andremo noi”.









