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Home cultura

Giornata di studio, l’archeologia e l’architettura

di Redazione Cagliari Online
24 Giugno 2017
in cultura

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L’architettura e l’archeologia. Questo il titolo della giornata di studio organizzata nell’Aula consiliare del comune di Santadi dall’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Cagliari.Domenica 11 Ottobre, a partire dalle 9.00, numerosi studiosi e professionisti del settore  faranno il punto della situazione tra la ricerca archeologica, il progetto architettonico e il disegno del paesaggio. Temi che si sono sviluppati negli ultimi anni attraverso un intenso e proficuo dibattito scientifico interdisciplinare.

“In passato – afferma Giorgio Saba, alla guida dell’Ordine degli architetti – il sovrascrivere le tracce della storia con edifici di nuova costruzione era pratica comune, anzi la riattivazione di alcune fabbriche ne ha permesso la sopravvivenza attraverso i secoli, generando un processo di sedimentazione della storia ancora leggibile come testimonianza della continuità nell’uso dei territori attraverso il tempo”.

Oggi, la riflessione sul “riciclo dell’esistente”, definisce un ampio campo di ricerca volto a precisare come attraverso il riciclo, si possano condizionare o meglio indirizzare le trasformazioni della città e del paesaggio contemporanei, incluso il patrimonio storico che di esso è parte essenziale. Un resto archeologico, in quanto emergenza, condiziona la morfologia urbana della città contemporanea e quindi instaura, per contrasto, una frattura che solo nel quadro di un programma cognitivo attraverso professionalità diverse, può ricomporsi e tradursi in progetto. Questo progetto dev’essere funzionale alla restituzione di leggibilità e comprensione, nonché al reinserimento delle tracce della storia nell’ambito della città o del paesaggio del presente

Da qui l’idea di un seminario che affronterà il ruolo e i compiti del professionista che, nella fase di progetto o in quella di cantiere, è chiamato a relazionarsi con la presenza di beni archeologici: quali le opportunità e le scelte di riuso e di reinterpretazione?

“L’archeologia – si legge in una nota diffusa dagli organizzatori del corso – così come si presenta oggigiorno, è da considerarsi come un’architettura del passato, progettata per uno scopo ben preciso: il trascorrere del tempo, le numerose stratificazioni, il disuso ed il conseguente abbandono ne hanno modificato l’aspetto ma non il contenuto”.

Il rapporto fra architettura e archeologia diviene un tema fondamentale da affrontare nel momento in cui si debba intervenire su un “oggetto” o uno scavo archeologico: la ricerca archeologica ed il progetto architettonico devono dialogare costruttivamente e sinergicamente.
L’archeologia riferita ad un edificio piuttosto che ad un sito non appartiene al passato. I resti non devono andare incontro ad un processo di museificazione fine a sé stesso. Il “monumento” è sì un “documento” inequivocabilmente portatore della memoria storica di sé e del luogo, ma deve rinascere e tornare ad essere fruibile: il progetto di architettura rappresenta il mezzo più adeguato per raggiungere tale scopo.

In questo ambito di riflessione si inserisce la figura dell’architetto, chiamato ad intervenire non solo attraverso progetti di restauro conservativo, ma progetti ex-novo, intesi come “inserimenti” sull’esistente, volti a restituire dignità e nuova vita ai siti archeologici, per una rifunzionalizzazione ed una fruibilità adeguate. Oggi l’architettura può, e deve, svolgere un ruolo preponderante di valorizzazione, intesa come recupero, ricostruzione e/o nuova interpretazione. Le competenze specifiche di attori quali architetti, archeologi e storici dell’arte devono creare una linea di continuità fra il costruito di ieri e l’intervento di oggi, in un’ottica di valorizzazione, conservazione, restauro e progettazione non solo dell'”oggetto” ma anche del luogo in cui esso è inserito.

Marcello Polastri

Tags: archeologiaarchitetturaCagliari
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