di Daniela Amenta (capo redattrice L’Unità)
Il giorno più brutto dei fuorisede è la domenica. Gli autoctoni mangiano da mamma, con la famiglia e i parenti e tu stai tragicamente da solo. Nei miei giorni fuorisede, in quello splendore di città che è Cagliari, io mi prendevo la moto e andavo al mare. Non conoscevo nessuno, sorridevo a tutti sperando che mi guardassero la borsa e gli occhiali mentre andavo a fare il bagno. Poi dal Poetto tornavo in città a mangiare le pizzette in via Roma, sotto i portici in attesa che aprisse il giornale. Un tempo che non passava mai..Lì conobbi da lontano Gigi Riva col suo aperitivo, molto acclamato da pubblico e camerieri. Una domenica eterna mi avvicinai: “Mia mamma è sua fan”. Si accomodi. Forse scambiammo tre parole sul tempo. l’umido, il maestrale e lo scirocco. Gentilissimo e ombroso. Pagò la mia pizzetta e il succo di frutta. “Non si senta triste, c’è un bel vento”, disse. C’erano rombi di tuono nel cielo. Mi dimentico tutto, lui stasera chissà da dove, mi è tornato in mente.












