Gianni Maroccolo in concerto a Sassari e Oristano

Aperte le prevendite dei biglietti


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Uno degli eventi più attesi del 2016. Molto più di un semplice tour, troppo più che un semplice concerto. “Nulla è andato perso – da via dé Bardi 32 a vdb 23” è il racconto di una vita, suonata e raccontata da Gianni Maroccolo, maestro che non ha bisogno di presentazioni. Marok e il suo basso, accompagnati da Antonio Aiazzi, Beppe Brotto, Andrea Chimenti e Simone Filippi, regaleranno alla platea di Oristano, di Sassari e della Sardegna intera – il tour si aprirà al Fabrik di Cagliari giovedì 3 marzo – momenti e sensazioni legati a 30 anni di palchi, note e parole.

Due appuntamenti imperdibili per cultori, appassionati e fan che hanno seguito Gianni Maroccolo lungo una carriera trascorsa a fare musica assieme a Litfiba, Claudio Rocchi, CCCP, Csi, Pgr, Marlene Kuntz, Franco Battiato, Beautiful, IG DeProducers, CPI, Al-Kemi e tanti, tanti altri. Un artista indipendente, musicista fra i più stimati e apprezzati a livello nazionale, capace di lasciare il segno proprio a partire da quello storico indirizzo che è via dé Bardi 32: lì iniziò la storia dei Litfiba, lì inizio la storia di Gianni Maroccolo. Una storia già scritta ma ancora tutta da scrivere, pronta ad essere raccontata alla Sardegna, è terra che Marok ama per davvero, intensamente.

Ad aprire i due concerti due giovani artisti, già protagonisti sulla scena sarda con interessanti prospettive oltre Tirreno: guest star sul palco di Oristano sarà Andrillo; guest star sul palco di Sassari sarà Pasquale Demis Posadinu. Appuntamenti fissati per:

venerdì 4 marzo (ore 21) Auditorium dell’Istituto Tecnico 2 “Sergio Atzeni” di Oristano

Posto unico 15 euro

Prevendita presso il Mercatino via Manca Lupati 10 (Oristano)

Info: +39 3477238632; [email protected]

 

sabato 5 marzo (ore 21) Teatro Smeraldo di Sassari

Posto unico 15 euro

Prevendita presso Messaggerie Sarde piazza Castello 10 (Sassari)

Info: +39 3409254982; [email protected]

 

“Nato in maremma e cresciuto in Ogliastra. un sentimento profondo quanto misterioso mi lega all’Isola. non ho un luogo dove tornare, non ho radici profonde da ritrovare, non ho una casa di famiglia da riscoprire. ho vagabondato per anni e ho affetti sparsi in tutta Italia, ma se devo pensare alla mia “terra”, pur non essendo sardo di nascita, penso alla Sardegna. tra suoni di launeddas, voci di tenores, sagre paesane, profumo di macchia, mare infinito, un bimbo è diventato uomo. un uomo che dentro di sé non può che essere eternamente grato a questa terra così bella e così tanto offesa, da cui ha imparato il vero significato di amicizia, lealtà, onestà, amore, bellezza, dignità, ospitalità. ed è solo per pudore che evito di dire e di ritenermi uno di voi anche se, intimamente, in voi, umanamente e non solo, mi identifico e ritrovo qualcosa di molto familiare. da qualche tempo ho smesso di desiderare, di cercare risposte… ho lasciato che fosse la vita a rivelarsi ai miei occhi, ad occuparsi di me… da allora l’Isola mi ha riportato a sé. Qualcosa di simile è accaduto anche al mio grande amico Claudio Rocchi, a cui questi concerti sono dedicati. Nello stesso momento abbiamo compreso quale fosse il porto a cui finalmente approdare dopo anni e anni di navigazioni. Ci siamo finalmente sentiti “a casa”. tutto era come doveva essere…un maremmano e un milanese…un vecchio rockettaro e uno psichedelico visionario…siamo stati molto felici. Avevamo trovato il porto, la nave era ancorata e ben protetta dai venti e dalle correnti…intorno a noi, solo meraviglia. L’Isola. La nostra Isola”. 

 


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