Gli autotrasportatori sardi sono pronti a riorganizzare proteste e blocchi in Sardegna. A poco meno di un mese dalla “tregua”, con il Governo che aveva annunciato il taglio di 25 centesimi per un litro di benzina, chi trasporta merci in lungo e in largo per l’Isola e anche oltre Tirreno si sente “beffato”. Sabato, a Chilivani, è in programma un incontro per decidere il da farsi. Ma la strada sembra segnata, all’orizzonte ci sono nuove agitazioni. A dirlo, a Casteddu Online, è uno dei portavoce dell’ultima battaglia, che ha visto gli autotrasportatori manifestare per sei giorni al porto di Cagliari, Yuri Carta: “Riproporremo la protesta, non si può andare avanti così. Torneremo in piazza a lottare, stavolta con noi ci saranno anche allevatori e commercianti. Il prezzo della benzina è sceso, ma non per noi, visto che ci hanno scontato il recupero delle accise su ogni litro. Siamo gli unici ad essere beffati, un litro lo paghiamo 1,85 euro”, afferma Carta. “I conti non tornano, dovevamo arrivare a 1,50 euro con tanto di rimborso di ventuno centesimi sulle accise. Sappiamo già che dal ventidue aprile torneranno ad aumentare i prezzi di gasolio e carburante”.
“Non riusciamo più a garantire lo stipendio di un dipendente, andiamo in pareggio. Non useremo i nostri furgoni, raggiungeremo Cagliari a piedi”, promette Carta, “e riprenderemo con i blocchi. Vogliamo lottare, ci stanno costringendo a morire”.










