Un rialzo folle, inatteso e che crea preoccupazione, molta preoccupazione. Il taglio delle accise valido sino a fine mese non porta più benefici alla pompa, i gestori dei distributori hanno le mani legate perché i prezzi li decidono le compagnie e, tanto per cambiare, chi rimane spennato sono i cittadini. A Cagliari la benzina sfiora e, in più di caso, supera i due euro al litro, ma l’aumento maggiore lo registra il gasolio, anche a 2,1 euro. La conferma, oltre a varie segnalazioni dei nostri lettori, arriva dall’osservatorio ufficiale dei prezzi del Mise. A Sa Illetta, sulla Ss 195, benzina a 1,9 e gasolio a 2,050 euro. Non va meglio in città: in viale Merello gasolio a due euro netti, il supreme diesel a 2,099. Si vola al prezzo record di 2,108 in viale La Playa, in uno dei distributori più frequentati proprio perché all’ingresso del capoluogo sardo. Nell’hinterland c’è da mettersi le mani nei capelli: gasolio a 2,098 ad Assemini, abbondantemente sopra i due euro nella Municipalità di Pirri, a Quartu in via Foxi sfiora i 2,1 euro al litro.
Ancora: sulla Ss 131 è a 2,12, a Monserrato bisogna sborsare anche 2,102. Elmas? Presto detto: benzina a un euro e novanta centesimi al litro, gasolio a quota 2,098. Le cause delle nuove impennate? Crisi energetica e guerra in Ucraina, spiegano i gestori. E anche i sardi, se non vogliono spostarsi a piedi o con i mezzi pubblici, devono prosciugare i propri portafogli.












