Da ormai alcuni giorni fanno discutere le nuove piste ed ipotesi paventate dall’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, circa il delitto di Chiara Poggi del 13 agosto 2007. Il legale, infatti, sostiene che la giovane possa essere stata uccisa per qualcosa che lei aveva scoperto, qualcosa di molto rilevante, circa il Santuario e le attività che si svolgevano al suo interno. Un “segreto” inconfessabile sul quale Chiara stava indagando e sul quale risulterebbero alcune ricerche sul suo pc.Sulla vicenda è intervenuta la diocesi di Vigevano, che ha diramato un comunicato per chiarire alcuni punti a tutela della struttura e di chi la frequenta.
“In relazione alle notizie diffuse negli ultimi giorni dai media riguardanti un possibile collegamento tra il Santuario della Bozzola e la nuova indagine della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi(avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007), la Diocesi di Vigevano (tramite don Emilio Pastormerlo, portavoce del vescovo Maurizio Gervasoni) afferma la sua decisa volontà di non lasciarsi in alcun modo condizionare da illazioni o indiscrezioni di qualsiasi genere – si legge nel comunicato -. L’unico interesse della Diocesi è quello di salvaguardare le attività spirituali e di preghiera che vengono ospitate nel Santuario, nel pieno rispetto dei religiosi oggi impegnati a organizzarle e a svolgerle e dei tanti fedeli che frequentano questo luogo mariano per partecipare a celebrazioni e incontri”. “In relazione ai fatti verificatisi nel 2014 e che erano stati al centro di un’altra inchiesta della magistratura – conclude la nota -, viene ribadito che gli organismi giuridici della Chiesa erano intervenuti per gli aspetti di loro competenza”.












