Gentile signora Dodero,
abbiamo letto la sua lettera, quella pubblicata dal quotidiano Web “Castedduonline” e riteniamo doveroso fare alcune precisazioni. Giusto per chiarire, anche, ad altri cittadini come comportarsi in situazioni analoghe a quelle da lei segnalate. Giova anzitutto ricordare che l’Ente Nazionale Protezione Animali è un’associazione privata e che non riceve contributi pubblici che gli possano permettere d’avere personale dipendente. I nostri interventi di soccorso, le nostre campagne di informazione, le nostre iniziative di sensibilizzazione sono tutte attività rese possibili solo grazie al volontariato. E’ solo grazie alla disponibilità di queste persone, che dedicano gratuitamente il loro tempo al recupero, all’assistenza, alla cura degli animali, molto spesso, togliendo tempo libero che potrebbero dedicare alla famiglia, quindi, mettendo in secondo piano i loro impegni personali, se non, addirittura, mettendo mano al portafoglio, il proprio e non quello degli altri.
Non altrettanto può dirsi per le figure da lei citate. Polizia ambientale locale, Forestali ecc…. questi, infatti, sono istituzionalmente preposti, anche, al soccorso della fauna selvatica e, quindi, anche dei gabbiani; essendo, quest’ultimi patrimonio indisponibile dello Stato, se non lo fanno sono inadempienti.
Giova mettere in risalto, l’etologia del gabbiano reale: non tutti i giovani gabbiani a terra, sono in difficoltà. Di solito i piccoli escono molto precocemente dai nidi per esplorare, camminando, il mondo che li circonda. E’ così che imparano a fare esperienze e a vivere; naturalmente, alcuni esemplari sono anche in grado di alimentarsi anche se non volano. Tra l’altro, i giovani esemplari vengono, comunque, seguiti dai genitori i quali, in caso di pericolo, tentano di difenderli e proteggerli lanciando versi simili ad urla e compiendo dei falsi attacchi quali, voli radenti a velocità elevata, vicino al presunto aggressore. La cosa migliore da fare, in questi casi, è allontanarsi e dare qualche giorno di tempo ai piccoli per involarsi, quest’ultimi saranno seguiti, poi, dagli adulti. Quindi, in ultima analisi, i giovani esemplari devono essere lasciati lì dove sono e noi umani, invece, dobbiamo imparare a convivere correttamente con i gabbiani che, in quanto animali selvatici, sono protetti dalla legge. Si ribadisce, ancora una volta, che non possono essere rimossi dal territorio perché invisi a qualcuno ma occorre qualche piccolo accorgimento per prevenire la nascita di contrasti uomo/gabbiani.
Davide Erbì
Enpa Cagliari













