Conosce ogni angolo, viuzza e piazza dei paesini sardi, Francesco Calledda, storico e tra i più famosi venditori di torrone dell’Isola. È un “figlio d’arte” dell’ambulantato, l’attività va infatti avanti da generazioni. Da tre mesi, però, si è fermata: un fatto storico in tutti i sensi, visto che di mezzo c’è il Coronavirus: “Le sagre sono state annullate. Non so fare altro nella vita, non posso fare un altro lavoro. Sto facendo manutenzione ai mezzi e alle attrezzature in attesa dell’eventuale ripresa”. Difficile, senza una data sicura sul calendario. E, nel frattempo, “i soldi sono finiti, ho avuto un po’ di aiuto da alcuni miei colleghi”. Le lettere di disdetta delle feste paesane, dai Comuni, sono già arrivate: “Anche da Decimomannu, non ci sarà la famosa sagra di Santa Greca”, osserva, sconsolato, Calledda.
“Abbiamo chiesto alla Regione un sostegno sostanzioso, meglio, dignitoso, che possa permetterci di affrontare con serenità questo periodo di emergenza”.










