Quartu diventa una città in stile “grande fratello” con decine di telecamere. C’è il sì del Consiglio comunale al “regolamento comunale per l’impiego dei sistemi di videosorveglianza sul territorio”. Maggioranza e opposizione si sono trovati pienamente d’accordo sulla necessità di aumentare la videosorveglianza nella terza città della Sardegna. Come già anticipato più di un mese fa, su Casteddu Online, dal vicesindaco Tore Sanna, ecco tutte le novità che sono state approvate definitivamente. Gran parte dell’impianto di videosorveglianza è gestito da una società partecipata della Città Metropolitana, ma il Comune utilizzerà anche una parte dei fondi in cassa “per acquistare altre telecamere. Sfrutteremo anche i bandi che, ogni tanto, pubblica la Regione”, spiega il vicesindaco Tore Sanna. “Metteremo in campo tutte le forme possibili di controllo in nome della sicurezza, da quella stradale a quella legata alla pulizia della città, rispettando le leggi nazionali e la disposizione del garante della privacy”.
Tra le novità principali “le bodycam per gli agenti della polizia Locale. Si tratta di telecamere che potranno indossare sulle divisa, oltre alle dashcam da installare nelle loro automobili. Utilizzeremo, per i controlli, anche i droni. Abbiamo già alcune fototrappole fornite dalla De Vizia”. Occhi elettronici pronti ad accendersi, quindi: “Sinora non potevamo montarli, con l’adozione del regolamento procederemo, finalmente, al loro utilizzo”. A votazione avvenuta, Sanna aggiunge: “Questo è il regolamento che ci autorizza a posizionare le videocamere e le fototrappole”.










