Nasce il Cup Manca: una telefonata dell’assessora regionale del Lavoro e la visita medica si sblocca. L’accusa, gravissima, arriva attraverso un comunicato stampa ufficiale dal consigliere regionale di Forza Italia Piero Maieli, che ha poi diffuso la notizia via social. In sostanza, Maieli accusa Desirè Manca, che già nei giorni scorsi era finita al centro delle polemiche per aver annunciato l’apertura di un centro ascolto per i cittadini che hanno segnalazioni sanitarie da fare, di aver interferito con il normale e regolare scorrimento delle liste d’attesa. Dalla diretta interessata nessuna replica, cosa decisamente insolita rispetto alle consuetudini sue e dei 5 stelle.
“Apprendo con sincera soddisfazione che una bambina, dopo un’attesa interminabile e sofferenze non certo lievi, abbia finalmente ottenuto attenzione e la prospettiva concreta di una soluzione. Ogni passo avanti, quando di mezzo c’è la salute di un minore, e non solo, è sempre una buona notizia.
Tuttavia, non posso ignorare il metodo con cui tutto questo è avvenuto, non un percorso ordinario, non una procedura chiara e accessibile a tutti, ma l’intervento improvviso e risolutivo della persona “giusta”. Se davvero questo è il nuovo standard, allora sarebbe onesto battezzarlo con il suo vero nome: “CUP Manca”, un servizio speciale che si attiva non per diritto, ma per contatto.
Colpiscono non poco La continua presenza delle criticità che in questi quasi due anni di governo regionale dovevano scomparire, e che affliggono famiglie, pazienti e operatori sanitari restando immutate, irrisolte, quasi fossilizzate. Poi, all’improvviso, una telefonata dell’assessora al lavoro riesce a muovere in poche ore ciò che per mesi è rimasto fermo”, denuncia Maieli.
“Una sorta di miracolo amministrativo che porta a chiedermi quale ruolo stia realmente ricoprendo il membro del governo regionale? Opposizione in trasferta? O una sorta di assessore ombra, sempre pronta a intervenire sul singolo caso per supplire a ciò che non funziona? Benissimo che questa bambina stia ottenendo ciò che merita. È un sollievo per tutti. Meno bene, però, per le centinaia di persone che non dispongono di numeri diretti, conoscenze strategiche o interventi provvidenziali. Per loro nessuna scorciatoia, nessun “CUP Manca”, per loro resta solo l’attesa. E quella, purtroppo, non fa miracoli”, conclude Maieli.












