Sei anni di reclusione, questa la pena inflitta dalla giudice Elisabetta Patrito, che ha accolto la richiesta della pm Diana Lecca, a un imprenditore cagliaritano cinquantunenne, condannato in primo grado per sfruttamento sessuale di una minorenne, detenzione e cessione di materiale porno della vittima e spaccio. Pena scontata di un terzo solo perchè l’uomo ha scelto il rito abbreviato. La vicenda era iniziata a inizio 2022, con l’arresto del 51enne da parte della polizia. L’uomo avrebbe instaurato un rapporto molto profondo con la ragazzina, oggi maggiorenne, arrivando a fare con lei anche sesso di gruppo, oltre che realizzare filmini pienamente pornografici. Il legale Matteo Pinna ha difeso la famiglia della giovane, che si è costituita parte civile nel processo e che, nell’incidente probatorio, ha confermato di avere voluto frequentare il cinquantunenne. Sei anni in primo grado, le accuse sono pesantissime per l’imprenditore, difeso dagli avvocati Carlo Monaldi e Roberto Pala.
“Faremo ricorso”, spiega Monaldi. Che, insieme al collega, ha sempre imbastito la difesa su una serie di punti: “C’era un rapporto affettivo tra l’assistito e la ragazzina, non c’è stato nessun abuso o coercizione della volontà tra lui e una adolescente che può liberamente scegliere di frequentare chi vuole”. E, sul punto degli incontri con scambisti, “il video è stato inviato per un incontro voluto da entrambi”.










