Ne soffrono tanti cagliaritani e sardi, sabato prossimo c’è addirittura un convegno ad hoc nella sala Search del capoluogo isolano: la fibromialgia non è ancora riconosciuta, in Sardegna, come una malattia. Difficile intervenire per cercare di debellare i forti dolori accusati da molte persone, ma le possibili soluzioni, da un punto di vista medico, non mancano. Maria Del Piano, 52 anni, è una dottoressa reumatologa, ed è anche la presidente dell’associazione onlus “Idea!”, che si occupa proprio di fibromialgia: “Una malattia purtroppo difficile da diagnosticare: a differenza dell’artrite, più facile da curare, non ci sono caratteristiche peculiari che il medico può cercare, se non il dolore in certi punti del corpo. Gli esami del sangue, poi, sono negativi per definizione”.
Dolori cronici, ma anche disturbi dell’umore, del sonno, intestinali. “La diagnosi della fibromialgia è legata all’esclusione di altre patologie che possono portare a un dolore cronico”, spiega la Del Piano. Cosa fare per cercare di alleviare i dolori? Le strade sono due: “Ci sono i farmaci, come gli analgesici e oppioidi, ma è importante anche la creazione di un forte rapporto tra medico e paziente, con il primo che deve consigliare uno stile di vita al secondo. Attività fisica, se necessario anche psicoterapia, sono ideali anche massaggi e cure termali. Il malato deve dedicare un po’ di tempo a se stesso”.
Qualche regione italiana ha già riconosciuto la fibromialgia come malattia a tutti gli effetti. Per la reumatologa “è necessario che anche in Sardegna sia così, è compito della Regione. Sarebbe utilissimo per i medici ma soprattutto per i pazienti. Molti sono giovani e in età lavorativa, non riuscire neanche a alzarsi dal letto per colpa dei dolori certifica a tutti gli effetti un’invalidità”.









