E’ arrivata al Policlinico di Monserrato per partorire, ospedale nel quale è stata seguita durante la gravidanza. Nella visita pre-parto le sue condizioni di salute e quelle del piccolo erano buone ma il giorno seguente, un nuovo accertamento, ha stabilito la morte del feto.
LA TRAGEDIA risale al febbraio scorso, colpisce duramente una giovane coppia e la loro tanto attesa creatura, Federico. Era questo il nome che avrebbero voluto dare al loro tanto atteso angioletto.
Dal Policlinico Universitario non trapelano notizie. Difficile credere che nella sua Clinica Ostetrica e ginecologica nota come una eccellenza (nella vasca della sala Zaffiro si partorisce in acqua), siano stati commessi eventuali errori.
Tuttavia il nosocomio è finito nell’occhio dei Social network: numerosi messaggi parlano, addirittura di un episodio che “non sarebbe isolato” ma per adesso è presto attribuire responsabilità per quanto, pur inspiegabilmente, è accaduto.
UN CASO O UN ERRORE? Sicuramente è difficile stabilire se esista un nesso logico, tra causa-effetto di possibili azioni attribuibili al personale medico o paramedico. Nel dubbio, sull’episodio, è stata presentata una denuncia alla Procura della Repubblica e sono attesi nuovi sviluppi.
La vicenda esce allo scoperto (sui Social) nei giorni in cui il quotidiano L’Unione Sarda ha diffuso una notizia eclatante su una infermiera del reparto di Puericultura dello stesso ospedale che si è accorta, solo dopo mesi, di aver avuto la tubercolosi ed ora per precauzione, il Policlinico sottopone ad analisi tutti i bimbi che furono nel nosocomio quando la donna era in servizio.
A inquietare, però, sulla morte di Federico (vicenda ben diversa da quella appena citata) è il dubbio mosso dalla giovane mamma. Un dubbio che, in cuor suo, pesa come un macigno: “Mio figlio fa parte di uno di quei tre neonati che sono nati morti a febbraio” afferma la ragazza, da noi intervistata per meglio comprendere, dopo le affermazioni su Facebook, cosa a parer suo sia accaduto.
“Sono stata seguita da una ginecologa del policlinico che non è stata in grado di svolgere bene il suo lavoro” prosegue la mamma del piccolo che il 20 marzo, alle 17.01, si è sfogata raccontando la sua storia agli internauti di Facebook.













