Agli ultimi giorni di una campagna elettorale iniziata prima di tutti gli altri candidati, Giuseppe Farris, a capo della sua CiviCa24, non ha dubbi: “E’ una partita che si gioca in due tempi. Il primo tempo mi porterà al ballottaggio, poi vincerò le elezioni e diventerò sindaco di Cagliari”. Si vota sabato 8 e domenica 9 giugno
Quanto ci crede nella vittoria?
Al 100%.
Perché è così sicuro?
Queste elezioni sono una sorta di referendum fra i cagliaritani che devono scegliere fra chi pensa che la sicurezza sia un problema e chi no, fra chi pensa che la città sia sporca e trascurata e la tari troppo cara e chi no, fra chi pensa che le piste ciclabili in centro siano inutili e da eliminare e chi no, fra chi pensa che i parcheggi siano un problema da risolvere e chi no, fra chi ha distrutto la città con i cantieri e chi pensa che lavori fatti così in via Roma e al mercato di San Benedetto siano un’aggressione ai beni identitari di Cagliari e chi no. Ecco, io non ho dubbi su quello che i cagliaritani sceglieranno sabato e domenica prossimi e poi al ballottaggio.
Che campagna elettorale è stata?
Una campagna elettorale che nessuno aveva mai fatto. Una campagna in cui l’ascolto è stato il principio fondante e fondamentale, per avere riscontro delle richieste e delle esigenze dei cittadini, che nessuno ascolta. Una campagna elettorale partita 8 mesi fa, la più grande campagna d’ascolto mai fatta con i cagliaritani, che ha impegnato 194 volontari e ci ha portati a contattare 10.063 cittadini per chiedere loro di indicare priorità, emergenze, problemi e esigenze.
E avete concluso che?
Intanto, che nessuno ascolta i cittadini, nessuno lo ha fatto finora tranne noi. E poi che ci sono bisogni fondamentali, inascoltati, che noi vogliamo immediatamente soddisfare: il 95,6% dei cittadini intervistati indica come problema principale la viabilità e il traffico, la mancanza di parcheggi e i problemi causati dai cantieri e dalla chiusura di via Roma. Il 95,1% indica la sicurezza come problema: ricordo che Truzzu diceva che l’insicurezza è solo una percezione e che invece Cagliari è una città sicura, ma purtroppo anche solo i fatti del weekend appena passato lo smentiscono su tutta la linea. Infine, l’87% dei cagliaritani richiama l’attenzione sul decoro urbano e dunque servizio raccolta rifiuti, pulizia, tari, mastelli domestici.
Lei è pronto a intervenire su questi temi?
Assolutamente sì. In via Roma resteranno le 4 corsie e non ci sarà il bosco orizzontale di Boeri, per la raccolta dei rifiuti elimineremo i mastelli domestici, ripristineremo 1200 parcheggi togliendo le inutili piste ciclabili dal centro e non faremo trasferire i commercianti del mercato di San Benedetto, faremo i lavori necessari rapidamente e senza stravolgimenti. E poi, vigili di quartiere, più illuminazione e Pirri comune autonomo. Siamo pronti, sul nostro sito c’è già la bozza della delibera sulla sicurezza. Stiamo inoltre raccogliendo le firme, nessuno lo aveva mai fatto, per i referendum consultivi su cui i cittadini saranno chiamati a esprimersi.
Cosa le resterà di questa campagna elettorale?
Un enorme entusiasmo, una forte motivazione, la partecipazione crescente della gente, che per noi è la benzina che muove tutto.
E se non arrivasse al ballottaggio?
E’ un’ipotesi che non prendo neanche in considerazione.








