Un’altra croce sulla strada della morte, la SS 196, che già troppe vittime segna lungo il suo percorso. L’ultima, proprio questa mattina: Fabrizio Zara, 35 anni di Arbus, che era al volante della sua Renault Clio quando ha perso il controllo del volante, finendo fuori strada e schiantandosi contro un piccolo blocco in cemento. Inutili i soccorsi, il giovane era già deceduto. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Sanluri che hanno effettuato i rilievi di legge per stabilire la dinamica del sinistro.
Coincidenze, tragiche fatalità ma anche una arteria insidiosa che, troppe volte, ha ingannato gli automobilisti: da tempo viene segnalato il pericolo anche dal sindaco di Villasor Massimo Pinna. “Non sarebbe male che le corsie fossero allargate, la possibilità c’è, realizzare completamente il guard-rail poiché in molti punti è mancante. Questa strada viene percorsa ogni giorno da centinaia di automobilisti e per garantire una maggiore sicurezza sarebbero necessari degli interventi mirati.
Non solo: a distanza di vent’anni dal loro disuso sono ancora presenti le canalette del Consorzio di bonifica”. Proprio quelle dove si è schiantato il povero giovane di Arbus.
È di pochi giorni fa l’annuncio da parte del Deputato di Fratelli d’Italia Gianni Lampis che indica l’interessamento da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini riguardo “una mia interrogazione per la realizzazione della rotonda illuminata nell’incrocio tra le strade statali 196 e 293 in località S’Acqua Cotta nel comune di Villacidro. Ci sono disponibili circa 750 mila euro e i relativi lavori saranno cantierati entro marzo 2023”.
L’ennesimo appello, insomma, viene lanciato alle istituzioni di competenza affinché intervengano per la sicurezza degli automobilisti.










