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Eugenio Finardi live al Bflat

di Redazione Cagliari Online
24 Giugno 2017
in eventi

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Eugenio Finardi Voce
Paolo Gambino Tastiere
Giovanni Maggiore “Giuvazza” Chitarre
Federica Goldberg Violoncello

La fortunata carriera live di Eugenio Finardi si arricchisce del progetto Parole & Musica, incontro / concerto caratterizzato da un’atmosfera intima e coinvolgente per raccontarsi, e raccontare, in musica. Con quarant’anni di carriera alle spalle, Finardi si è infatti accorto che, insieme alle canzoni, spesso dal pubblico veniva la richiesta di una testimonianza, dal suo personalissimo punto di vista, dell’epoca straordinaria di cui è stato protagonista. Durante questi incontri, Eugenio Finardi sottolineerà queste riflessioni con brani dal suo repertorio, dalla tradizione Blues e con improvvisazioni che scaturiscono dalla conversazione. Uno spazio d’intrattenimento nel quale la musica si mescola alle parole e al racconto e che conferma Finardi un artista che sa parlare all’anima della gente ma che sa anche stupire e divertire con le sue doti affabulatorie.

Biografia
Figlio di una cantante ed insegnante lirica statunitense, perfezionatasi a Milano, e di Enzo Finardi, bergamasco, tecnico del suono, ha doppio passaporto italiano e statunitense.
Dopo l’incisione di un disco di canzoni per bambini all’età di nove anni (“Palloncino rosso fuoco”), inizia la carriera negli anni settanta come musicista rock, in gruppi quali Tiger, Il Pacco con il giovane chitarrista italobrasiliano Alberto Camerini.

Inizia poi a scrivere canzoni con testi in inglese, e nel 1973 la Numero Uno (casa discografica di proprietà di Mogol e Lucio Battisti) pubblica il suo primo 45 giri, con “Spacey stacey” e “Hard rock honey”, brani con sonorità vicine all’hard rock, cantati in inglese, di cui Finardi scrive le musiche (i testi sono della cantautrice californiana Marva Jan Marrow).
Decide quindi di passare all’italiano, con testi diretti ed impegnati, e viene messo sotto contratto dalla Cramps di Gianni Sassi, Sergio Albergoni e Franco Mamone, che pubblica il suo primo album nel 1975: si intitola NON GETTATE ALCUN OGGETTO DAI FINESTRINI, e contiene anche una cover rock della canzone folk “Saluteremo il signor padrone”.

Il successo arriva l’anno dopo con SUGO che porta in sé due delle sue canzoni più famose “La radio” e “Musica Ribelle”. Segue l’album DIESEL, 1977, considerato tra i suoi migliori, che contiene altri brani divenuti famosi come “Non è nel cuore”, “Diesel” e “Non Diventare Grande Mai”. Dalla collaborazione con il gruppo Crisalide che vede tra i componenti Ernesto Vitolo alle tastiere e Stefano Cerri (figlio del più famoso chitarrista jazz Franco Cerri) al basso elettrico nasce l’album BLITZ del ’78, che contiene tra gli altri i brani “Extraterrestre” e “Cuba”, nei testi si nota marcatamente il disagio dovuto al riflusso culturale nell’Italia di quegli anni.
Sempre con i Crisalide viene pubblicato ROCCANDO ROLLANDO del ’79, che si allontana dalle sonorità rock dei dischi precedenti, accostandosi anche al reggae in “Legalizzatela”, al calypso in “15 Bambini” (con cui partecipa al Festivalbar 1979) e alla ballad acustica in “La canzone dell’acqua”. Nel 1981 esce l’album omonimo FINARDI dove in alcune canzoni collabora con l’autore dei testi dei Pooh Valerio Negrini. In quest’album domina la canzone “Trappole”, di cui scriverà anche la versione in inglese. Scrive “Laura degli specchi” per Alice.

Dopo un disco in lingua inglese SECRET STREETS, dove rivisita anche alcuni brani del disco precedente, nel 1983 è la volta di DAL BLU che contiene “Le ragazze di Osaka” e “Amore diverso”. L’album è dedicato alla figlia Elettra, nata con la Sindrome di Down.
Seguono “Vorrei svegliarti” col quale debutta al Sanremo 1985, preludio dell’album COLPI DI FULMINE, album che si apre verso registri più sincopati e di matrice jazz. DOLCE ITALIA è del 1987, mentre nel1989 il cantautore pubblica IL VENTO DI ELORA con la celebre “Vil Coyote” dove traccia in modo originale similitudini tra la vita reale e i personaggi dei cartoni animati.

Nel 1990 con LA FORZA DELL’AMORE rilegge in chiave moderna alcune sue canzoni, con la partecipazione di Ligabue, Ivano Fossati (in “Musica ribelle”) e Rossana Casale (ne “Le ragazze di Osaka”). Dopo MILLENNIO del 1991 esce ACUSTICA con il brano “Katia” (1993) e “Le donne di Atene” (traduzione firmata insieme ad Alberto Camerini della celebre canzone di Chico Buarque de Hollanda “Mulheres De Atenas”). Nel 1996 incide “Uno di noi”, versione italiana del successo di Joan Osborne “One of Us”; la canzone, ricalcando il testo originale affronta temi legati alla fede in Dio. Finardi comincia a dare segni di insofferenza rispetto all’industria discografica che coincide con “Amami Lara” (sua seconda presenza al Sanremo 1999), mentre ACCADUEO è l’album del 1998, che l’anno dopo viene ripubblicato con l’aggiunta del brano citato, ispirato al personaggio immaginario di Lara Croft, protagonista dei videogiochi della serie Tomb Raider. Dopo aver adempiuto a questi obblighi contrattuali torna a fare riferimento all’ ambiente della musica alternativa e nel nuovo millennio si è dedicato a vari progetti di nicchia. Con Francesco Di Giacomo, cantante del Banco del Mutuo Soccorso, e Marco Poeta dedica un disco al Fado, la musica portoghese (O FADO, 2011).

IL SILENZIO E LO SPIRITO è del 2003 ed è un album d’indubbio fascino, registrato dal vivo, nel quale esplora il rapporto tra la Musica e l’Assoluto con brani come “Orleans” di David Crosby “Hallelujah” di Leonard Cohen e “Il ritorno di Giuseppe” di Fabrizio De André.
Il 2005 è l’anno di ANIMA BLUES in cui Finardi celebra il suo amore per questo genere, un album di inediti in inglese che riiceve consensi dalla critica e positive recensioni su riviste internazionali di settore. ANIMA BLUES, coprodotto dal chitarrista Massimo Martellotta, vede Pippo Guarnera all’Hammond e Vince Vallicelli alla batteria diventa una fortunata tournée con più di cento concerti. Nel2007 esce nei negozi la raccolta antologica UN UOMO che ripercorre i diversi momenti della carriera finardiana: i primi tre cd offrono una serie di canzoni, presentate in ordine emotivo e non cronologico, scelte direttamente dall’autore, mentre il quarto è una compilation di inediti, provini e rarità. Le note di copertina sono curate da Fernanda Pivano. Il 2008 è l’anno del debutto teatrale di Finardi. Al Teatro dei Filodrammatici di Milano va in scena la prima di Suono prodotto da Francesco Venuto per l’agenzia Raiser da cui viene estratto l’omonimo DVD prodotto da Gianni Salvioni, spettacolo in cui l’artista racconta attraverso monologhi e canzoni oltre trent’anni di carriera. La band che lo accompagna in questo progetto è costituita da: Max Carletti (chitarre), Paolo Gambino (pianoforte e tastiere), Federico Ariano (batteria e percussioni) e Stefano Profeta (basso elettrico e contrabbasso).
Nello stesso anno Finardi si cimenta con la Classica Contemporanea ne IL CANTANTE AL MICROFONO, disco e concerto per voce e sestetto classico. Assieme all’ensemble Sentieri Selvaggi, diretto da Carlo Boccadoro, Finardi esegue le canzoni del poeta russo Vladimir Vysotsky orchestrate dal compositore Filippo Del Corno e tradotte da Sergio Secondiano Sacchi. L’album vince la Targa Tenco, per la migliore interpretazione. Con l’ensamble Entr’Acte diretto da Carlo Boccadoro registra “La Storia Del Piccolo Sarto” del compositore ungherese Tibor Harsany, liberamente tratta dalla favola dei fratelli Grimm con la quale debutta con successo al Teatro alla Scala di Milano il 27 Gennaio del 2010.

Sempre con Entr’Act e Boccadoro torna nel prestigioso teatro l’anno seguente con “I Cavoli a Merenda” su musiche dello stesso Boccadoro e testi di Sergio Tofano.
Nell’aprile 2009 ha partecipato all’incisione del brano “Domani 21/04/09” di Mauro Pagani, i cui proventi saranno devoluti alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Aquila.
Nel 2009 ha cantato nell’ultimo album di Claudio Baglioni “Q.P.G.A.”, nella canzone “Lungo il viaggio”, che è il titolo originale della canzone più nota con il titolo “In viaggio”.
Nel marzo 2010 produce l’album “L’occhio della Luna” della giovane cantautrice Roberta Di Lorenzo da lui scoperta a un’audizione nel ottobre 2007. A inizio 2011 IL CANTANTE AL MICROFONO, diventa unDVD distribuito da Medusa ed edito dalla casa discografica Ermitage.
Il 21 gennaio esce il primo libro scritto da Eugenio Finardi a quattro mani con Antonio G. D’errico:”Spostare l’orizzonte – come sopravvivere a 40 anni di Rock” edito Rizzoli in cui Finardi espone la sua filosofia di vita.

Il 28 gennaio inizia “Eugenio Finardi Electric Tour 2011”, tour che segna il suo ritorno al rock delle origini, riproponendo brani degli esordi tratti da album come “Sugo”, “Diesel”, “Finardi” e “Non gettate alcun oggetto dai finestrini”. Ad accompagnarlo una nuova band formata da: Marco Lamagna (basso), Claudio Arfinengo (batteria), Paolo Gambino (tastiere) Paolo Zanetti (chitarre) e Giovanni Maggiore (chitarre), in seguito si aggiunge Claudio Rossi (violino e plettri).
Partecipa al 62ª edizione del Festival di Sanremo con il brano “E tu lo chiami Dio” canzone che porta la firma della cantautrice Roberta Di Lorenzo, arrivando in finale. Memorabili i duetti con Noa e i Solis e con Peppe Servillo degli Avion Travel. Nei giorni del Festival esce SESSANTA triplo album con 5 inediti, tra cui spiccano “Passerà”, con testo di Zibba e “Nuovo Umanesimo” scritta insieme a Max Casacci dei Subsonica con il quale inizia una collaborazione che proseguirà nel 2013. “Nuovo Umanesimo” vede Finardi tornare alle sonorità e alle tematiche degli esordi e dà il nome al tour che lo vede impegnato fino all’autunno.

Il 1º maggio viene invitato ad aprire il concertone di Roma con l’inno di Mameli in versione taranta/rock, mentre a settembre, al Traffic Festival di Torino e al Palasharp di Milano, parteciperà a un omaggio alla Cramps records, l’etichetta per cui aveva debuttato oltre trent’anni prima. Nella stessa sera, oltre a Finardi, si esibiscono Claudio Rocchi e i riuniti Area (che avevano suonato negli album “Sugo” e “Diesel” del cantautore milanese). Oltre al suo set consueto, Finardi ripropone – dopo 30 anni – “Diesel”, eseguito dalla band di Finardi con Patrizio Fariselli alle tastiere, e sarà ospite del finale del set degli Area, con cui esegue il loro classico “Gioia e rivoluzione”. Al Concertone del 1 Maggio 2012 Mauro Pagani lo invita a interpretare “Like A Rolling Stone” di Bob Dylan. Nella primavera 2013 Elio E Le Storie Tese lo chiamano a cantare “A Piazza San Giovanni” canzone, scritta da loro nel suo tipico stile, che fa da prologo al singolo “Il Complesso Del Primo Maggio” tratto dal loro CD “Album Biango”.

Dal 2012 alla fine del 2013 Finardi è impegnato nel “Nuovo Umanesimo Tour” sia nella versione elettrica, accompagnato dalla sua giovane band (Giovanni Maggiore, Paolo Gambino, Marco Lamagna e Claudio Arfinengo), sia nella versione acustica “Parole & Musica”, accompagnato solo da pianoforte e chitarra, adatta ad ambienti più raccolti che permettono di instaurare un dialogo più intimo con gli spettatori.
Con questi musicisti, nelle pause del tour, inizia a comporre nuovi brani inediti in italiano, ispirati dalla realtà quotidiana segnata dalla pesante crisi economica. Molti pezzi nascono durante una tempesta tiroidea che gli causa un’esplosione di creatività ma anche una fibrillazione atriale che lo porterà all’ablazione radiologica della tiroide.
Da qui l’ispirazione per il titolo del nuovo album: “Fibrillante”.

Il giorno del suo 61° compleanno una cardioversione riporta il cuore a ritmo e nei mesi seguenti incide a Torino i dieci brani del disco, con la produzione di Max Casacci e la coproduzione di Giovanni Maggiore. Al disco partecipano Manuel Agnelli, Patrizio Fariselli e Gigi Cjgi Giancursi e Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione. A Ottobre si reca a New York per masterizzare il tutto allo Sterling Sound con Greg Calby. Ha così l’occasione di passare una splendida ultima settimana con la madre, Eloise, che morirà serena pochi giorni dopo.

BFLAT JAZZ CLUB VIA DEL POZZETTO 9 CAGLIARI [email protected]

Tags: Eugenio Finardi live Bflat
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